68esimo giorno

Gaza: Israele ignora l’ONU e prosegue la sua guerra contro Hamas

Il mondo invoca la fine della guerra, ma Netanyahu non molla e accusa l’ANP. Biden: “Israele perde consenso”. L’Italia si astiene dal voto alla risoluzione

 Gaza: Israele ignora l’ONU e prosegue la sua guerra contro Hamas

La Striscia di Gaza è ancora teatro di violenze e sofferenze, nonostante il richiamo dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha votato ieri una risoluzione che sollecita un cessate il fuoco immediato e umanitario nella zona. La risoluzione, che ha raccolto 153 voti favorevoli, 10 contrari e 23 astensioni, manifesta anche la grave preoccupazione per le condizioni disastrose dei civili palestinesi, bersaglio dell'offensiva israeliana che prosegue da oltre due mesi.

 

Un giorno storico per i palestinesi

L'ambasciatore palestinese presso l'ONU, Riyad Mansou, ha definito il voto un "giorno storico in termini di forte messaggio inviato dall'assemblea generale". "E' nostro dovere collettivo continuare su questa strada finché non vedremo la fine di questa aggressione contro il nostro popolo", ha dichiarato. Tra i paesi che hanno appoggiato la risoluzione, c'è anche la Francia, mentre tra quelli che si sono opposti ci sono gli Stati Uniti e Israele, i principali protagonisti del conflitto. Tra gli astenuti, invece, ci sono la Germania e l'Italia, che hanno scelto di non prendere posizione.

 

Netanyahu: Gaza sarà nostra, l'ANP non conta

Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha respinto con forza la richiesta dell'ONU e ha ribadito la sua volontà di mantenere il controllo di Gaza. "Gaza non sarà un Hamastan e nemmeno un Fatahstan", ha affermato, riferendosi ai due movimenti palestinesi rivali. "Non permetterò che Israele ripeta l'errore di Oslo, non consentirò che dopo l'enorme sacrificio compiuto dai nostri combattenti entri a Gaza chi educa al terrore, chi lo sostiene, chi lo finanzia", ha aggiunto, alludendo all'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), che ha firmato gli accordi di pace con Israele nel 1993.

Nel frattempo Israele continua a bombardare Gaza, colpendo anche i tunnel sotterranei usati da Hamas per nascondersi e attaccare. Per rendere inefficaci i tunnel, Israele ha pompato acqua di mare al loro interno, provocando il rischio di annegamento per i miliziani e gli ostaggi. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha saputo che non dovrebbero esserci ostaggi nei tunnel di Gaza ma non dà per certa la notizia. E' la risposta alla domanda di un giornalista che chiedeva cosa pensasse della decisione di Israele di allagare i tunnel per colpire i miliziani di Hamas. 

"Israele - ha dichiarato Biden - è intenzionata ad assumersi la responsabilità. E' una cosa difficile quando si parla di inondare i tunnel. Beh, si dice che potrebbe essere piuttosto sicuro che non ci siano ostaggi nei tunnel, ma io non sono in grado di dirlo con certezza. So soltanto che ogni civile morto è una tragedia nazionale per lo stato di Israele.

Riguarda alla situazione umanitaria a Gaza, il governo degli Stati Uniti, sta esortando Israele a tenere aperto il suo confine con la Striscia a Kerem Shalom, poiché il valico di Rafah non basta a soddisfare i bisogni dei palestinesi sfollati. Lo ha detto ieri sera il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Abbiamo bisogno della capacità fornita da Kerem Shalom per ottenere più cibo, acqua, medicine e beni di prima necessità da distribuire ai civili palestinesi", ha spiegato Sullivan citato dai media Usa. Un funzionario americano ha detto a Nbc News che la risposta del governo israeliano sarebbe stata che si può rafforzare la capacità del valico di Rafa.

 

Gli ostaggi ancora in mano ad Hamas

Una delle questioni più delicate della guerra è quella degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e portati a Gaza. Si tratta di circa 240 persone, tra cui cittadini israeliani e stranieri. Israele ha dichiarato che 19 persone tenute in ostaggio sono morte, annunciando inoltre di aver recuperato i corpi di due ostaggi. Tra le 19 persone c'è un cittadino tanzaniano. Circa 135 persone sono ancora prigioniere di Hamas.

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