la guerra prosegue

Attacco alla centrale nucleare: Putin e i nuovi piani sull’Ucraina

Nella notte bombardato il perimetro della struttura di Zaporizhzhia, nessuna radiazione. L’8 marzo nuovo incontro dei negoziatori. La Russia avanza

Attacco alla centrale nucleare: Putin e i nuovi piani sull’Ucraina

Prima il bombardamento, poi il timore di un incidente nucleare di dimensioni ben più gravi di quello di Chernobyl. Infine, l’allarme rientrato, anche se resta la paura che l’offensiva militare russa in Ucraina possa crescere ulteriormente di intensità, dopo che anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avvertito: “la Russia andrà avanti senza compromessi”, “Il peggio deve ancora venire”.

Nella notte, dunque, i missili hanno raggiunto la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, anche se i missili sono caduti lungo il perimetro della struttura, senza danneggiare i reattori. Secondo gli esperti non si registrano aumenti di radiazioni. Ma l’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica, è in allarme e il premier britannico, Boris Johnson, ha chiesto una convocazione urgente dell’assemblea generale dell’Onu.

Intanto si prepara lo sbarco delle truppe russe a Odessa, sul Mar Nero, che è sotto assedio. Nelle ultime ore l’avanzata delle truppe russe è cresciuta e ora Mosca si prepara a stringere a tenaglia da ovest e sud.

Il punto.

 

L’attacco a Zaporizhzhia

L’offensiva è stata lanciata nella notte. Intorno all'una sono comparse su Telegram le prime immagini della centrale, che mostrano lampi di esplosioni intorno al complesso. Intorno alla struttura si combatteva da ieri e la centrale si trova in un punto nevralgico: è sul fiume Dnepr, a nord-ovest della Crimea, a metà strada circa fra la città assediata di Mariupol e quella occupata dai russi di Kherson. Al bombardamento è seguito un incendio e, secondo il portavoce dell’impianto, ci sono state "vittime" tra i combattenti ucraini della Guardia Nazionale che erano a difesa dell'impianto, anche se il numero non è stato indicato.

 

Allarme rientrato

L'allarme è poi rientrato. I reattori non sono stati colpiti dall'artiglieria russa, che invece ha danneggiato alcune palazzine esterne al perimetro. Anche l’Aiea ha confermato: "Le attrezzature essenziali della grande centrale nucleare di Zaporizhzhya non sono state compromesse dall'incendio" e il personale dell'impianto sta prendendo "misure" per la sua messa in sicurezza, ha dichiarato l'Agenzia in un comunicato su Twitter.

 

Zelensky: “Putin vuole un’altra Chernobyl”

Secondo il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, "Se scoppia" la centrale "sarà 10 volte più grande di Chernobyl", come scritto su Twitter. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato Mosca di ricorrere al "terrore nucleare" e di voler "ripetere" il disastro di Chernobyl: "Nessun paese diverso dalla Russia ha mai sparato contro le centrali nucleari. Questa è la prima volta nella nostra storia. Nella storia dell'umanità. Lo stato terrorista ora ha fatto ricorso al terrore nucleare", ha detto Zelensky in un video messaggio, concludendo: "Se c'è un'esplosione è la fine di tutto! È la fine dell'Europa, è l'evacuazione dell'Europa".

Dopo l’attacco, il presidente Usa, Joe Biden, ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky, mentre il premier britannico, Boris Johnson, chiede una riunione d’emergenza dell’assemblea generale dell’Onu.

 

Il pre-allarme francese

Poche ore prima era stato il presidente francese, Emmanuel Macron, a lanciare un allarme: dopo una telefonata con il capo del Cremlino, il responsabile dell’Eliseo aveva riferito dell’avvertito di Vladimir Putin che la situazione peggiorerà se gli ucraini non accetteranno le condizioni russe. “Putin vuole conquistare tutta l’Ucraina. È molto determinato, il peggio deve venire” hanno spiegato dall’Eliseo. Alla luce della "nuova situazione" che si è creata con la guerra in Ucraina, la portaerei Charles de Gaulle della Marina Militare francese ha lasciato Cipro avvicinandosi, nel Mar Mediterraneo, alla Romania. Ad annunciarlo a Bfm Tv la ministra della Difesa transalpina, Florence Parly, precisando che gli aerei francesi potranno così effettuare voli "verso il territorio della Romania dove avranno la possibilità di osservare e di dissuadere" i russi. Intanto, però, resta aperto il canale della diplomazia. Ieri il secondo round di negoziati, che ha permesso di trovare un accordo sull'apertura di corridoi manitari per permettere la fuga ai civili.

 

Il prossimo faccia a faccia non sarebbe prima del 7 marzo. Zelensky pronto a un "cessate il fuoco" e a incontrare Putin. 

 

 

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