verso la fine della guerra

La nuova carta della pace passa dal Vaticano: il Papa in Ucraina?

Nuova telefonata tra Bergoglio e Zelensky, che invita il Santo Padre nel Paese sotto attacco. Dalla Santa Sede nessuna conferma né smentita all’ipotesi

La nuova carta della pace passa dal Vaticano: il Papa in Ucraina?

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non lascia cadere alcun tentativo di coinvolgere ogni possibile interlocutore e mediatore che possa aiutare a mettere fine al conflitto, compreso Papa Francesco. Per questo nelle ultime ore si è fatta largo l’ipotesi che proprio il Santo Padre possa compiere un viaggio in Ucraina, dopo che lo stesso Bergoglio ha chiamato al telefono Zelensky, il quale a sua volta nel corso della conversazione lo ha invitato in Ucraina.

 

Zelensky invita il Papa in Ucraina

A confermare quelle che inizialmente erano indiscrezioni è stato un in un tweet l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andryi Yurash. "Nuovo visibile gesto di sostegno verso l'Ucraina da parte di Papa Francesco", ha twittato. “Il Santo Padre ha chiamato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky con cui ha avuto una conversazione molto promettente – ha proseguito l'ambasciatore - Il Papa ha detto che la Santa Sede sta pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra; il presidente ha ribadito che Sua Santità è l'ospite più atteso in Ucraina".

Ulteriore conferma è arrivata anche dallo stesso leader ucraino: "Oggi ho parlato con Sua Santità Papa Francesco - ha riferito poi Zelensky nel suo intervento alla Camera di ieri - e lui ha detto parole molte importanti. Capisco che voi desiderate la pace, capisco che dovete difendervi, i militari difendono, le persone civili difendono la propria patria, ognuno la difende. E io ho risposto: il nostro popolo è diventato l'esercito, quando ha visto che male porta con sé il nemico".

 

Un viaggio di Francesco a Kiev?

Da queste premesse in molti si sono chiesti se davvero Papa potrebbe partire alla volta dell’Ucraina, per una missione di pace. L’Ucraina apprezzerebbe "un ruolo di mediazione" della Santa Sede con la Russia, ha twittato ancora il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo il colloquio con Bergoglio, riferendo: "Ho detto a Sua Santità della difficile situazione umanitaria e del blocco dei corridoi di salvataggio da parte delle truppe russe. Il ruolo di mediazione della Santa Sede per mettere fine alle sofferenze umanitarie sarebbe apprezzato. L'ho ringraziato per le preghiere per l'Ucraina e per la pace".

Quanto alla risposta, però, la Sala stampa del Vaticano non ha fornito indicazioni, lasciando il dubbio in quanto non escluso in maniera esplicita che il Papa possa accettare l’invito.

 

Il Papa: “Guerra ripugnante”

Era stato lo stesso Papa, domenica, a lanciare un nuovo messaggio contro la guerra, parlando di “massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c'è giustificazione per questo. Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante".

Poi, nelle scorse ore, il Pontefice si è anche espresso contro le armi: “È uno scandalo: le spese per le armi. Quanto si spende per le armi: terribile! Non so quale percentuale del Pil, non lo so, non mi viene la cifra esatta, ma un'alta percentuale. E si spende nelle armi per fare le guerre e così – non solo questa, che è gravissima, che stiamo vivendo adesso, e noi la sentiamo di più perché è più vicina, ma in Africa, in Medio Oriente, in Asia, le guerre, continue… Questo è grave. È grave. Creare la coscienza che spendere in armi, in armi, in armi sporca l'anima, sporca il cuore, sporca l'umanità”, come detto parlando all'organizzazione di volontariato “Ho avuto sete” che realizza progetti umanitari in varie parti del mondo.

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