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Migranti, una garanzia finanziaria di 4.938 euro per evitare i Cpr

Polemiche e malumori in Italia per il decreto che prevede il pagamento di una cauzione per i cittadini non Ue per non essere detenuti nei Centri Rimpatri

Migranti, una garanzia finanziaria di 4.938 euro per evitare i Cpr

L’Italia è uno dei principali Paesi di approdo per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo. Negli ultimi anni, il governo italiano ha dovuto affrontare diverse sfide legate alla gestione dei flussi migratori, tra cui la pressione dell’Unione europea, le richieste di solidarietà degli altri Stati membri che stentano ad arrivare, fatta eccezione di quella annunciata dalla Germania che a grande sorpresa, in particolare del governo italiano, di voler finanziare in modo consistente alcune Ong che operano nel salvataggio e nell’assistenza dei migranti in mare, diretti in Italia.

Tra le misure adottate dal governo italiano per regolare l’immigrazione, che sta suscitando particolare attenzione e malumori nelle ultime ore è: la cauzione di 5mila euro per i richiedenti asilo che vogliono evitare il trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr).

 

La cauzione da 5mila euro per i richiedenti asilo

Il 22 settembre 2023, il ministero dell’Interno Piantedosi ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto che prevede la possibilità per i richiedenti asilo di prestare una garanzia finanziaria di 4.938 euro, in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa, come alternativa al trattenimento in una struttura specifica nella prima fase di accertamento del diritto ad entrare in Italia.

La garanzia deve essere idonea a garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento, pari a quattro settimane:

  • la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale,

  • della somma occorrente al rimpatrio e

  • e di mezzi di sussistenza minimi necessari. 

Le disposizioni del decreto si applicano ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea che sono nelle condizioni di essere trattenuti durante lo svolgimento della procedura in frontiera e provengono da un Paese sicuro.

La misura è stata fortemente criticata da diverse associazioni e organizzazioni che si occupano di diritti umani e di tutela dei migranti, che l’hanno definita una “crudeltà inumana” e una “discriminazione economica” nei confronti di persone vulnerabili e bisognose di protezione. Anche alcuni esponenti politici dell’opposizione hanno espresso il loro dissenso, sostenendo che la cauzione sia una forma di “estorsione” e di “ricatto” che viola i principi di accoglienza e di solidarietà.

 

Il finanziamento della Germania alle Ong

Sempre ieri, 22 settembre 2023, un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha annunciato che è imminente l’erogazione di fondi per un progetto di assistenza a terra delle persone soccorse in mare in Italia e per un progetto di un’organizzazione non governativa sulle misure di salvataggio in mare. Il portavoce ha precisato che il finanziamento fa parte di un programma di sostegno istituito dal Bundestag tedesco, con l’obiettivo di sostenere sia il soccorso civile in mare che i progetti a terra per le persone soccorse in mare4.

La portata del finanziamento del progetto in ciascun caso è compresa tra 400.000 e 800.000 euro, mentre il finanziamento da parte del ministero degli Esteri nel 2023 è limitato a 2 milioni di euro per tutti i progetti in totale. Il portavoce non ha specificato il nome dell’Ong che riceverà i fondi, ma secondo alcune fonti si tratterebbe di “Sos Humanity”, una organizzazione tedesca che opera con una nave di salvataggio nel Mediterraneo5.

La notizia ha suscitato lo “stupore” e la “preoccupazione” del governo italiano, che ha chiesto immediati chiarimenti alle autorità tedesche, definendo il finanziamento una “grave anomalia” nelle dinamiche che regolano i rapporti tra Stati a livello europeo e internazionali6. Il governo italiano ha anche ribadito la necessità di fare chiarezza sulle attività delle Ong nel Mediterraneo e l’esigenza di stabilire che i migranti trasportati da organizzazioni finanziate da Stati esteri debbano essere accolti da questi ultimi6.

 

Polemiche e malumori in Italia

Le due notizie - cauzione Cpr e finanziamento tedesco alle Ong - hanno alimentato le polemiche in Italia sul tema dei migranti, che da tempo è al centro del dibattito politico e sociale. Da una parte, il governo italiano ha difeso le sue scelte, sostenendo di agire nel rispetto delle norme nazionali e internazionali e di perseguire gli interessi e la sicurezza del Paese. Dall’altra, le forze di opposizione e le organizzazioni della società civile hanno accusato il governo di violare i diritti umani e di isolare l’Italia dal contesto europeo.

La questione dei migranti ha anche creato delle tensioni tra l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione europea, in particolare la Germania, che ha espresso delle critiche e delle pressioni nei confronti dell’Italia sul rispetto del trattato di Dublino, che regola le procedure di asilo e di rimpatrio dei migranti. L’Italia, dal canto suo, ha chiesto una maggiore solidarietà e una revisione del trattato, che considera obsoleto e ingiusto, in quanto scarica sulle spalle dei Paesi di primo ingresso l’onere di gestire i flussi migratori.

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