Protezione o negazione?

Senato, ok al Ddl sulla carne sintetica: maggioranza vs opposizione

La legge che vieta la produzione, commercializzazione e consumazione di alimenti coltivati in laboratorio passa ora alla Camera. Il no di Pd, +Europa e M5s

Senato, ok al Ddl sulla carne sintetica: maggioranza vs opposizione

Con 93 voti a favore, 28 contrari e 33 astenuti, il Senato ha approvato il ddl sulla carne sinteticache vieta la produzione, la commercializzazione e la consumazione di alimenti e mangimi sintetici, ovvero, coltivati in laboratorio. 

Grande la soddisfazione del ministro Lollobrigida promotore del provvedimento che porrebbe, secondo il suo parere, l’Italia all’avanguardia nel mondo in fatto di protezione della salute mentre per le opposizioni non sarebbe altro che una negazione della ricerca e del progresso scientifico da parte del governo Meloni. Il disegno di legge passa ora alla Camera.

Nella pratica però il disegno di legge vieta il cibo sintetico che al momento non è presente in Europa, nel senso che non c’è neanche un prodotto alimentare derivante da colture cellulari approvato dall’Unione. Ma nel caso, neanche così remoto, in cui l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’Efsa, dovese autorizzare la carne sintetica allora il divieto appena approvato in Senato non avrebbe più efficacia. Proprio come accadde con la farina d’insetti, dopo l’autorizzazione Ue.

 

Ddl sulla carne sintetica, maggioranza vs opposizione

"Siamo il primo Paese a vietare la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico. Un altro fondamentale passo nell'unica direzione che il Governo Meloni conosce: quella dell'interesse nazionale. Avanti così, per l'Italia". Ha commentato subito dopo sui social il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida.

 

Nella stessa direzione anche il commento dell'ex ministro dell'Agricoltura, il leghista Gian Marco Centinaio: "Vietare la produzione e la commercializzazione in Italia della carne coltivata vuol dire proteggere in via cautelativa la salute dei cittadini e difendere la qualità delle nostre produzioni agroalimentari e della nostra cucina. Non c'è nessun intento oscurantista nel disegno di legge approvato oggi in Senato, come vorrebbe far credere la sinistra. La ricerca vada avanti, ci garantisca la massima sicurezza degli alimenti prodotti in laboratorio e poi ne riparleremo", ha scritto in una nota.

Per poi spiegare: "Sia ben chiaro che noi preferiremo sempre la varietà di sapori, di proprietà e di piatti che solo la carne che proviene dai nostri allevamenti potrà garantire, non certo quella prodotta in laboratorio. E vogliamo che sia chiaro cosa è fatto con la carne e cosa invece è di origine vegetale, che grazie a un nostro emendamento non potrà più avere sull'etichetta un nome meat sounding".  

 

Va all’attacco della legge l’opposizione, che però risulta divisa anche su questo tema. I senatori di Azione si sono astenuti, quelli di Italia Viva hanno votato a favore. Il Pd con la senatrice Ylenia Zambito ha accusato la destra di voler solamente agitare una bandierina. "Potevamo discutere seriamente delle eventuali opportunità o degli eventuali pericoli derivanti da una pratica come quella della Ccne coltivata. Lo avremmo fatto dialogando innanzitutto con allevatori, coltivatori, con la comunità scientifica, con chi quotidianamente lavora in quest'ambito, provando a costruire insieme una strategia che non danneggiasse la nostra economia, ma che permettesse all'Italia di non isolarsi. Perché è proprio questo il pericolo più grande: con questo provvedimento l'unica cosa che accadrà sarà quella di fermare gli investimenti e la ricerca nel nostro Paese", ha detto in Aula. Per poi aggiungere: "Mentre tutto il mondo potrà elaborare dati e fare ricerca l'Italia dice un secco no ideologico. Lo facciamo in nome della difesa del Made in Italy. Mi sento di dire che forse è esattamente il contrario: distruggiamo completamente la possibilità di far nascere un'imprenditoria italiana nel settore".

 

Orfeo Mazzella del Movimento Cinque Stelle ha accusato il governo: "In questo disegno di legge la ricerca è assente, manca un atto di indirizzo politico e il nostro emendamento avrebbe permesso di aggiungere questa possibilità, ma è stato bocciato. Perché il ministro Lollobrigida vieta la ricerca pubblica?".

 

Ancora più duro il commento di Riccardo Magi di +Europa: "Sono negazionisti sui vaccini, negazionisti del clima e ora negano il progresso scientifico vietando la carne coltivata. Il ddl sull’agroalimentare del Ministro Lollobrigida, che proibisce la commercializzazione e la ricerca sui cibi erroneamente detti sintetici, non è altro che una operazione nostalgia in nome dell’autarchia alimentare spacciata per difesa del Made in Italy. Per +Europa è necessario invece incrementare la ricerca di nuove soluzioni alimentari per limitare gli allevamenti intensivi, ormai insostenibili non solo per le condizioni degli animali ma anche perché fortemente inquinanti. Il resto del mondo sta andando in questa direzione, il nostro governo invece dall’altra".

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