Una nuova Fiorentina

L'allenatore Prandelli torna a casa: come sarà la sua Fiorentina?

I viola riportano il tecnico a casa dopo dieci anni dal suo addio. Ora è pronto a risollevare un grande organico a cui manca la mentalità vincente.

L'allenatore Prandelli torna a casa: come sarà la sua Fiorentina?

Dopo l’insufficiente inizio di questa stagione, Rocco Commisso ha deciso di esonerare Beppe Iachini, che ha portato i viola ad ottenere solo due vittorie e un dodicesimo posto in classifica, che duole.

 

Al suo posto una scelta romantica, ma doverosa per riscaldare di nuovo uno spogliatoio privo di motivazioni: Cesare Prandelli torna a casa dopo 10 anni. Con l’ambizione di riportare Firenze sul tetto d’Italia, dove meriterebbe di stare per l’organico a disposizione. Ma quali saranno le mosse dell’ex ct della Nazionale per la scalata?

 

Prandelli torna a casa: come sarà la sua Fiorentina?

Nel 2005 il mister aveva una squadra estremamente diversa da questa, non ovviamente per i giocatori, ma piuttosto per l’idea di gioco. Da sempre predilige la difesa a quattro, ma non con la solita spinta dei due terzini, che devono rimanere difensivi, ma sfruttando l’inserimenti dei centrocampisti con l’appoggio delle seconde punte. Gli attaccanti devono rimanere bassi. Luca Toni era il pallino della squadra e non avendo un giocatore di queste caratteristiche bisogna puntare più sulla velocità dei movimenti che sul fisico.

 

In mezzo due registi puri ad impostare: uno più tecnico per le verticalizzazioni sul trequartista, l’altro invece deve essere un cagnaccio, che impedisce l’uscita degli avversari dalla metà campo.


Infine il quartetto davanti deve rispecchiare il cuore della squadra. Mancano gli interpreti esatti per ogni ruolo, ma diversi giocatori sono adattabili nei tre dietro la punta, che sarà più un falso nove e non un attaccante di peso. 4-2-3-1 che è decisamente contrastante con la difesa a tre di Iachini. Adattarla velocemente, soprattutto per i terzini che solitamente partecipavano alla manovra di gioco, sarà arduo, ma assolutamente possibile.

 

Fiorentina, il sogno di Prandelli per la squadra:

Il mio sogno è quello di proporre una squadra coraggiosa e molto propositiva, una squadra che si giochi la partita. E questa è potenzialmente una grande squadra”, così presenta il suo progetto tecnico Prandelli, che vuole seguire una “filosofia calcistica” nel far girare palla e attaccare in tanti l’area avversaria.  Paul Lirola è quello che rispecchia meno le caratteristiche del terzino difensivo, più probabile che saranno Caceres e Biraghi a proteggere le fasce, con Venuti pronto in panchina a ritagliarsi più spazio. Milenkovic insieme a Pezzella restano le sicurezze della retroguardia.

 

La scelta dei due mediani è delicata, servono uomini capaci di fare la doppia fase con regolarità, seppur con caratteristiche diverse. L’impostazione verrà gestita da Pulgar, che potrebbe rivedere di più il campo con il nuovo allenatore o Borja Valero, ancora fuori, ma con la tecnica ideale per questo sistema. L’altra fase di gioco, quella più difensiva, sarà affidata ad Amrabaat come prima scelta, sperando che possa diventare continuo, e Duncan che fa del fisico la sua carta vincente.

 

Quattro giocatori per due posti, ogni spazio è coperto. Sulla trequarti ha lasciato intendere che “Kouamé non è una punta, potrebbe cambiare ruolo”. Ce lo aspettiamo anche come trequartista in alternanza a Castrovilli, o come falso nove nel dare profondità.

 

Sugli esterni Ribery non si discute, il leader del team, dall’altra parte invece la scelta dovrebbe ricadere su Jose Maria Callejon, che potrà tornare al suo ruolo originale o l’adattabilità di Bonaventura da esterno alto o dello stesso Kouamè con Vlahovic nel ruolo di punta. Lui che è l’unico vero attaccante della rosa e che con la nuova gestione potrebbe scoppiare definitivamente. 

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