Equitalia riforma: la legge proposta da Letta che provò a cambiare

Equitalia riforma: pignoramento, cartelle, servizi, rateizzazioni e prima casa. Le riforme da Roma, dal sud al nord. Ecco come Letta provò a cambiare

Redazione
di Redazione
23 aprile 2018 10:55
Equitalia riforma: la legge proposta da Letta che provò a cambiare

Equitalia era una società italiana a controllo totale dello Stato.

I cittadini italiani ne hanno chiesto spesso la chiusura.

In ogni campagna elettorale, poi, c'è sempre stata la promessa di un cambio di direzione.

Le cose non sono mai cambiate fino ad oggi.

L'unica cosa che si è modificata è il nome.

Ecco come Enrico Letta, diversi anni fa, provò a cambiare le cose.

 

Dalla sua nascita ad oggi, il Governo Letta si è trovato a dover affrontare dei temi molto particolari e delicati, come quello dell’Imu, della Cassa integrazione in deroga, della legge elettorale, dell’aumento dell’Iva e così via. Su alcuni di questi temi il governo è riuscito a trovare degli accordi, come sull’Imu, sospendendo per il momento la rata di giugno, o come per la Cassa integrazione in deroga, per la quale è stato stanziato, dopo la famosa riunione del Consiglio dei ministri, 1 miliardo di euro. Per altri temi come la riforma elettorale, le riforme costituzionali, l’aumento dell’Iva, il governo sta cercando delle soluzioni.

 

Equitalia riforma

Tutti questi temi furono al centro della campagna elettorale che anticipava le elezioni politiche. Tra questi temi c’era anche un argomento molto caro al popolo italiano, Equitalia. Alcuni partiti durante la campagna elettorale hanno promesso la sua chiusura, altri un’adeguata riforma che tuteli maggiorante i cittadini che ne entrano in contatto.

La Commissione Finanze della Camera, ha attuato il primo passo per riformare Equitalia.

 

Le riforme su Equitalia

All’unanimità, la Commissione Finanze della Camera, ha approvato una risoluzione, votata anche dalle forze di opposizione Movimento 5 Stelle e Sel, che renderebbe maggiormente flessibile il sistema di riscossione di Equitalia. Secondo la risoluzione, Equitala non potrebbe più avvalersi della prima casa di un cittadino per la riscossione di un credito nei suoi confronti, credito che dovrà essere dilazionato in un maggior numero di rate sulla base di 1/5 del patrimonio del soggetto interessato.

La risoluzione, quindi, impegna il governo ad intervenire sui poteri di Equitalia, optando per una riforma che non consentirebbe più alla società pubblica incaricata della riscossione dei tributi, di mettere a repentaglio la stabilità economica, per molti vitale, dei tanti soggetti che ormai, data la crisi e le difficoltà ad arrivare a fine mese, sono in difficoltà a far fronte ai pagamenti imposti da Equitalia.

 

I vantaggi che avranno i cittadini

La delibera approvata dalla Commissione Finanze della Camera, prevede un sistema di riscossione più “umano” nei confronti dei soggetti che si ritrovano a dover fare i conti con Equitalia. In particolar modo, l’agenzia pubblica incaricata per la riscossione dei tributi, non potrà più intaccare campi che potrebbero seriamente compromettere la sopravvivenza economica di un soggetto.

Secondo la risoluzione della Commissione Finanze della Camera, Equitalia non potrà:

  • adoperare l’espropriazione forzata immobiliare sulla prima casa (qualora essa costituisca l’unico bene patrimoniale del debitore);

  • optare per l’ipoteca sulla prima casa per la riscossione dei tributi (qualora essa costituisca l’unico bene patrimoniale del debitore).

Per rientrare dei tributi mancanti, Equitalia dovrà intervenire sui soggetti applicando una soluzione che abbia dei criteri obiettivi sulla situazione economia del diretto interessato e non dei criteri discrezionali come fino ad oggi è stato.

 

I vantaggi che avranno le imprese

Anche per quanto riguarda il settore delle imprese, la Commissione Finanze della Camera, ha deciso di intervenire regolando gli interventi di Equitalia. Come per i cittadini, anche per le imprese, Equitalia dovrà tenere conto di quella che è la situazione economica di un’attività per la riscossione dei tributi. In particolar modo:

  • pignorabilità solo di 1/5 dei beni utilizzati per l’attività imprenditoriale;

  • pignorabilità solo di 1/5 dei beni utilizzati per l’attività professionale;

  • eventuale sospensione di sei mesi della rate dovute ad Equitalia (come attualmente è possibile fare con i mutui detenendo determinati requisiti);

  • riduzione degli interessi di mora;

  • limitazione del pagamento anticipato per fare ricorso;

  • possibilità di aumento delle rate per i pagatori in difficoltà.

 

La riscossione comunale

Oltre ad intervenire sull’agenzia di proprietà al 51% dall’Agenzia dell’entrate e al 49% dall’INPS, la stessa Commissione Finanze della Camera, ha chiesto una variazione del sistema di riscossione comunale, con la possibilità, eventualmente, di una proroga per l’entrata in vigore della nuova disciplina prevista per il 30 giugno.

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