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Il perdono del tycoon

Trump: concessa la grazia a 73 persone. C’è anche Steve Bannon

La Casa Bianca ha comunicato, in una nota, che Donald Trump ha graziato 73 persone. L’ex consigliere Bannon era accusato di appropriazione indebita

Trump: concessa la grazia a 73 persone. C’è anche Steve Bannon

Nel suo ultimo giorno da presidente degli Stati uniti, Donald Trump ha concesso la grazia a 73 persone, tra loro anche Steve Bannon, il suo ex consigliere accusato di appropriazione indebita.

Lo ha comunicato la Casa Bianca in una nota, annunciando anche che  "ha commutato le condanne di altre 70".

 

Trump e la grazia a Steve Bannon

Trump ha detto che dopo molte discussioni ha deciso di perdonare Bannon come uno dei suoi ultimi atti da presidente in carica."Il presidente Trump ha concesso perdono totale a Stephen Bannon. I pubblici ministeri hanno perseguito il signor Bannon con accuse relative a una frode derivante dal suo coinvolgimento in un progetto politico -si legge nella dichiarazione della portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany - il signor Bannon è stato un importante leader nel movimento conservatore ed è noto per il suo acume politico".

L’ex stratega della Casa Bianca è accusato dai procuratori di New York di avere frodato dei donatori per oltre un milione di dollari, nell'ambito della campagna di raccolta fondi per sostenere il muro che Donald Trump avrebbe voluto far costruire al confine con il Messico.

 

Ecco chi ha ottenuto il perdono (e chi no) di Donald Trump

Tra le persone che hanno ottenuto il perdono di the Donald ci sono anche i rapper Lil Wayne e Kodak Black, perseguiti per reati legati al possesso di armi da fuoco, l'ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick e un imprenditore italiano.

Niente grazia o riduzione della pena per il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e per la 'talpa' dell'Nsa, Edward Snowden.

Donald Trump non ha perdonato se stesso e non avrebbe firmato nemmeno la grazia preventiva per il suo avvocato Rudolph Giuliani (su Giuliani non c’è nessuna indagine).

Sulle grazie firmate a poche ore dal giuramento del nuovo presidente, Joe Biden, è stata aperta un’inchiesta dal Dipartimento di Giustizia americano per un presunto giro di tangenti pagate a “funzionari della Casa Bianca”.

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