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La Germania alle prese con il dopo Merkel

La Cdu di Laschet risale la china, malgrado la cattiva gestione Covid

Forti critiche al ministro della Salute Jens Spahn. Ma dopo la vittoria in Sassonia il partito cambia la comunicazione con la Koch e appare più competitivo

La Cdu di Laschet risale la china, malgrado la cattiva gestione Covid

“Senza programma elettorale e senza identità”, così criticava il giornale “Tagesschau” la campagna per la Cancelleria federale presentata della Cdu. Fino a qualche settimana fa, il partito di Armin Laschet si trovava notevolmente indietro rispetto agli altri partiti, che già da mesi hanno approvato il programma elettorale e hanno stabilito un’identità del loro partito ben precisa. Infatti, fino al mese scorso i sondaggi mostravano Armin Laschet e il suo partito al secondo posto, dopo i Verdi e la loro candidata Annalena Bärbock, al primo.

 

La tendenza è cambiata quando il partito ha vinto con grande distacco le elezioni regionali in Sassonia-Anhalt. Un successo abbastanza inaspettato dato che questa regione è da sempre orientata all’estrema destra, ovvero al partito Alternative für Deutschland (AfD). La cosa ha dato abbastanza sollievo in una regione dove soprattutto le generazioni più giovani tra i 25 e i 50 anni votano per il partito di estrema destra. All’ interno di questa fascia d’età c’è una grande fetta che è cresciuta dopo la caduta del muro di Berlino, un evento che a questa regione a est della Germania non ha portato grandi vantaggi, anzi. Infatti proprio questa regione ha il tasso di emigrazione e di “fuga dei cervelli” più alto della Germania.

L’esponente della Cdu Marco Wanderwitzvisse, osserva che la regione, è sempre stata lasciata da parte ed ha subito un elevato livello di disoccupazione e per questo motivo ha dato luogo ad un incremento di movimenti di estrema destra e neonazisti, che negli anni hanno compiuto tanti atti di violenza, facendo prevalere il loro sentimento nazionalistico. La Sassonia-Anhalt rappresenta un caso estremo ma la situazione è simile a quella di tante altre regioni dell’est. Nonostante questi presupposti e un passato così radicale, la Cdu ha vinto e si è confermata in Sassonia-Anhalt.

 

Secondo i media tedeschi, la Cdu sta cominciando a fare un’ottima campagna elettorale, specialmente adesso dove il partito ha proposto una bozza del programma elettorale che è molto orientato ad una spinta verso la modernità. “Più facile, più agile, più digitale e reattiva verso le crisi” così descrive Armin Laschet i suoi obiettivi futuri per la Germania. Mette soprattutto tanta enfasi sulla digitalizzazione, aggiungendo che ci dovrebbe essere un’applicazione per il governo e propone addirittura un Ministero per la Digitalizzazione. I contenuti finali del programma elettorale per le elezioni verranno decisi tra il 20 e il 21 giugno.

 

Un’altra novità per il partito dell’old establishment tedesco è stata l’assunzione di un’esperta della comunicazione, di nome Tanit Koch. La giornalista è stata assunta per migliorare e svecchiare la comunicazione del partito e del suo candidato, Laschet. Il suo lavoro ha già dato ottimi frutti. Sono proprio questi cambiamenti che hanno portato a un visibile aumento delle percentuali a favore della Cdu negli ultimi sondaggi. Are-Deutschlandtren infatti riporta, che la Cdu e il suo leader sia di nuovo tornato al primo posto, segnando otto punti percentuali in più rispetto allo scorso mese. Il rivale Scholz (SpD) si aggiudica altri cinque punti percentuali, mentre la candidata dei Verdi Bärbock ne ha persi ben 12, retrocedendola dunque dal primo all’ultimo posto.

 

La ripresa della Cdu però non avviene in un momento tranquillo per il partito, anzi al contrario. Nelle ultime settimane il Ministro della Salute, Jens Spahn, ha ricevuto critiche a non finire. Sulla bocca di tutti infatti in parlamento, c’era infatti il suo recente scandalo, ovvero l’ intenzione di volere comprare mascherine non certificate e poco costose cinesi, per persone senza tetto e disabili. Il partito della coalizione Spd ha criticato duramente Spahn incolpandolo di favorire le classi sociali più alte e penalizzare chi non può avere accesso a sistemi di protezione certificati. Infatti anche il membro della Spd, Carsten Schneider, chiede indirettamente le sue dimissioni, aggiungendo che l'intera gestione Covid del partito sia stato un fallimento.

Anche il partito dei Verdi esige trasparenza, richiedendo di riguardare i documenti del Ministro della Salute relativi a questo scandalo. Certamente queste costanti e dure critiche al partito e al Ministro della Salute non sono state ignorate, bensì il segretario generale del partito Paul Ziemiak ha accusato il partito di coalizione di aver infranto le regole di fair play durante la campagna elettorale, affermando che nei confronti di Spahn ci fossero insulti personali oggettivamente non pertinenti al ruolo politico ed esagerati.

 

È evidente che in Germania ci siano tanti cambiamenti e che le elezioni stiano diventando sempre più imprevedibili. Detto ciò, il partito di Armin Laschet si è dato una grande spinta in avanti e sta facendo di tutto per conquistare di nuovo il cuore degli elettori tedeschi. 

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