Campagna vaccinale

Green pass, governo verso l’obbligo per docenti e personale scolastico

Questa mattina si riunisce la cabina di regia e alle 16.00 il Consiglio dei ministri. Ma è ancora muro del partito di Salvini sul passaporto verde.

Green pass, governo verso l’obbligo per docenti e personale scolastico

Si va verso il green pass obbligatorio per i docenti e il personale scolastico in presenza a partire da settembre, mentre per gli studenti l’accesso dovrebbe essere libero. Ieri la giornata del governo è stata fitta di incontri e colloqui per le decisioni attese sul passaporto verde. Il premier Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro della Salute, Roberto Speranza, il commissario per l’emergenza covid, Francesco Paolo Figliuolo e il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli. Si lavora per una soluzione sulle nuove norme che oltre alla scuola dovrebbero riguardare i trasporti, con l’obbligo per chi viaggia su treni, navi e aerei. Allo studio anche una campagna per tagliare i costi di test e tamponi tramite finanziamenti pubblici. 

 

Questa mattina è convocata la riunione della cabina di regia alle 11.30 sui temi legati a pandemia, obbligo vaccinale e green pass. A seguire la conferenza Stato-Regioni e nel pomeriggio, alle 16.00, il Consiglio dei ministri. La trattativa nella maggioranza prosegue serrata. Molti i problemi sul tappeto per via delle divisioni sempre più marcate sulle restrizioni da adottare. Il centrosinistra fa blocco sulla necessità della ‘carta verde’ per le attività più a rischio, a partire dalla scuola. “Vaccini e green pass sono gli strumenti che abbiamo per difendere la salute dei cittadini e garantire la libertà nella responsabilità verso gli altri”, dice Giuseppe Provenzano del Pd

 

Lo scoglio principale è ancora la Lega. Ha provocato reazioni durissime l’emendamento del Carroccio per la soppressione dell’articolo 3 del decreto covid che introduce il green pass. In tutto sono 434 le proposte emendative presentate alla Camera dal partito di Salvini per limitarne l’utilizzo. Segno che le acque sono ancora parecchio agitate e che le tensioni con Palazzo Chigi non si sono quietate. “Salvini, a parole dice sempre di essere d’accordo con Draghi” ma “si dimentica che il green pass è stato deciso dal Consiglio dei Ministri”, attacca Federico Fornaro, capogruppo di Leu. “Nei fatti ha la stessa posizione della Meloni o dei No vax. Non si può stare un giorno al governo e quello successivo all’opposizione”. Dello stesso avviso i Cinque Stelle: il leader leghista “strizza l’occhio ai non vax e ai no pass”. 

 

A sciogliere i nodi e le tensioni dovrà essere ancora una volta il premier che, dati alla mano, tirerà le fila sul dossier green pass. In ogni modo l’obiettivo del governo resta la chiusura della campagna vaccinale entro il 30 settembre e in cima alle priorità figura la riapertura della scuola in presenza su tutto il territorio nazionale. In una lettera alle Regioni il commissario Figliuolo fa sapere che entro il 20 agosto gli enti regionali e le province dovranno fornire “dati univoci che tengano conto del reale andamento della campagna vaccinale” negli istituti scolastici. I dati arrivati finora “evidenziano” ancora “variazioni relative sia alle platee sia alle percentuali” dei vaccinati. 

 

Intanto, un accordo tra Draghi e la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, prevede l’arrivo in Italia di un milione in più di vaccini Pfizer. Mentre dall’Organizzazione mondiale della Sanità arriva la richiesta di una moratoria sulla terza dose per pareggiare il gap nella distribuzione di vaccini tra Paesi ricchi e quelli poveri

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