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Quirinale, cosa accade dopo l’elezione: l’iter e le cerimonie previste

L’iter per la nomina del nuovo capo dello Stato è appena iniziato. Ecco cosa succederà dopo la scelta del successore di Sergio Mattarella: tutte le tappe

Quirinale, cosa accade dopo l’elezione: l’iter e le cerimonie previste

Se il primo turno di voto si è risolto con le schede bianche, largamente anticipate dal centrosinistra e anche da parte del centrodestra, una volta che si sarà trovato un accordo su un nome condiviso, cosa succederà?

Ecco cosa prevedono le norme, dalla proclamazione dal presidente della Repubblica, fino al suo insediamento al Quirinale.

 

La proclamazione e l’incontro con il predecessore

Non appena ottenuta la maggioranza dei voti, necessaria per l’elezione, il nuovo capo dello Stato viene proclamato come presidente della Repubblica. A questo punto spetta alla terza carica dello Stato, il presidente della Camera, recarsi a comunicare l’avvenuta elezione proprio al diretto interessato che però non entra immediatamente in carica.

Il predecessore resta nel pieno delle sue funzioni fino al giuramento del suo successore, come stabilito dall'articolo 91 della Costituzione. A fissate la data del giuramento stesso sono – d’intesa - il Presidente attuale, quello appena proclamato e i presidenti di Camera e Senato. Generalmente è indicata dopo pochi giorni e comunque prima della scadenza del mandato del capo dello Stato, che però solitamente anticipa la sua uscita di scena con le “dimissioni di cortesia”.

Quanto toccò a Pertini e Saragat passò un solo giorno, mentre furono ben 12 giorni quelli necessari all’insediamento di Gronchi.

 

Il giuramento

Come per l’elezione, anche per il giuramento le Camere sono convocate in seduta comune, a Montecitorio. Il nuovo Presidente, dunque, fa il suo ingresso accompagnato dal suono delle campane del palazzo. Giura nelle mani del presidente della Camera e poi rivolge un discorso di insediamento che dovrebbe contenere le linee guida del proprio settennato. Una volta terminato, la campana di Montecitorio suona nuovamente e sono sparate 21 salve dal cannone del Gianicolo.

 

Gli omaggi di rito

L’iter prevede poi che il neo Presidente renda omaggio al Milite ignoto all'Altare della Patria, accompagnato dal presidente del Consiglio, mentre le Frecce Tricolori sorvolano il cielo della Capitale. Scortato dai Corazzieri a cavallo e a bordo della Lancia Flaminia presidenziale, il nuovo capo dello Stato raggiunge il Quirinale, dove sventolano contemporaneamente la bandiera italiana, quella europea e quella presidenziale (che invece è ammainata dal giorno delle dimissioni del predecessore).

È la volta degli onori militari nel cortile d'onore del palazzo, mentre nella sala degli Arazzi di Lille il Presidente uscente consegna al successore le insegne di Cavaliere di Gran Croce. Il neo inquilino del Quirinale riceve anche il Gran cordone, massima benemerenza della Repubblica. A quel punto l’ormai ex Presidente, in questo caso Sergio Mattarella, lascerà definitivamente il Colla per stabilirsi nei nuovi uffici di senatore a vita, solitamente a palazzo Giustiniani.

 

L’insediamento

A questo punto avviene l’insediamento vero e proprio. Nel salone dei Corazzieri il Presidente eletto riceve i saluti del Presidente supplente, davanti alle più alte cariche istituzionali e politiche, e salutando brevemente i presenti. La procedura vuole che il premier rassegni formalmente le sue dimissioni, che però sono respinte, come da prassi. Terminate le cerimonie di insediamento il tredicesimo presidente è in carica e inizia il proprio settennato.

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