La guerra in Ucraina e il tennis

Djokovic torna in campo a Roma. Perché non sarà escluso dal torneo

Il tennista serbo, al centro del braccio di ferro agli Australian Open e fuori da Wimbledon, potrà giocare agli Internazionali della Capitale. Ecco perché

Djokovic torna in campo a Roma. Perché non sarà escluso dal torneo

Novak Djokovic potrà tornare in campo e lo farà a Roma. I riflettori saranno, presumibilmente, tutti per lui dal momento che è assente dai tornei del Grande Slam da qualche tempo. Prima ha pesato lo scontro con le autorità australiane, che non hanno ammesso il tennista serbo perché non in regola con i requisiti vaccinali anti-Covid. Poi c’è stata la recente esclusione di tutti i giocatori russi e bielorussi dal torneo di Wimbledon, nel Regno Unito. In questo caso gli organizzatori avevano preso la decisione in segno di solidarietà con l’Ucraina. Secondo i ben informati, era risultata determinante la volontà di non ritrovarsi in imbarazzo, in caso di vittoria, ad esempio, del russo Medvedev, di dover incoronare vincitore un cittadino del Paese guidato da Vladimir Putin.

Adesso, però, le motivazioni sono altre.

 

Perché Djokovi potrà giocare

Il Masters 1000 Internazionali Bnl d’Italia in programma a Roma dal 2 al 15 maggio apre le porte (o quantomeno non le chiude) anche a Novak Djokovic, perché le norme anti-Covid nel frattempo sono cambiate e da maggio non sarà richiesto il Super Green Pass, quindi con obbligo di vaccinazione. Tanto più che le partite si disputano all’aperto.

 

Ammessi anche atleti russi e bielorusso

Ma ad essere ammessi sono anche tutti i tennisti russi e bielorussi. La conferma ha già scatenato qualche polemica e alcune critiche, ma ha un fondamento nei regolamenti di riferimento. In primo luogo gli atleti potranno scendere in campo, ma “nel caso in cui la messa al bando non fosse possibile per motivi organizzativi o legali”, atleti e ufficiali di gara di Russia e Bielorussia dovessero essere accolti come neutrali: senza simboli nazionali, colori, bandiere o inni”, come ha chiarito il Comitato olimpico internazionale il 28 febbraio scorso, a guerra già iniziata.

Insomma, potranno partecipare, ma solo in modo neutrale e non in rappresentanza del proprio Paese.

 

Cosa dicono i regolamenti

Gli Internazionali di Roma rientrano nei calendari e regolamenti di ATP e WTA, proprietari degli eventi. Non si tratta, dunque, della stessa disciplina applicata dalla ITF, la Federazione Internazionale Tennis, istituzione alla quale si rapporta Wimbledon. Nonostante alcuni punti in comune, dunque, come la volontà di ammettere alle loro competizioni giocatori russi e bielorussi, seppur a titolo individuale, le regole sono in parte differenti, anche e soprattutto perché Wimbledon è un evento organizzato da una società privata.

Insomma, l’eventuale decisione di escludere del tutto atleti russi e bielorussi dal torneo al Foro italico sarebbe “politica”, come lo è stata quella delle autorità australiane, ma al momento non sembra una strada percorribile.

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