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Stop alle mascherine in aereo in Europa: cosa cambia e perché

Le agenzie per la sicurezza aerea e per la prevenzione delle malattie in Europa aggiornano le linee guida, ma rimangono “eccezioni” in alcuni casi

Stop alle mascherine in aereo in Europa: cosa cambia e perché

Niente più mascherine, neppure al chiuso e in aereo. Per molti passeggeri e tanti turisti che già programmano le vacanze estive in Europa è una notizia positiva. L’obbligo di indossare la protezione, dunque, scomparirà da lunedì 16 maggio a bordo degli aerei. A prevederlo è un aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

Niente più mascherine neppure all’interno degli aeroporti, come chiarito da Easa ed Ecdc, anche se rimane una raccomandazione in alcuni casi.

 

Niente mascherine, ma…

La revisione del protocollo, firmato dai due enti europei, prevede che non sia più necessario proteggersi naso e bocca con mascherine chirurgiche o Ffp2, anche se rimane una raccomandazione. "La mascherina resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19", spiegano Easa e Ecdc, e usarla è fortemente raccomandato specie per chi tossisce o starnutisce, nonché per tutte le persone fragili.

Un’altra precisazione riguarda la meta verso cui si vola: "I voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l'uso della mascherina sui mezzi di trasporto pubblico - puntualizzano Easa ed Ecdc in una nota - dovrebbero continuare a incoraggiare l'impiego del dispositivo, secondo le raccomandazioni". Indicazioni analoghe erano state decise anche negli Usa dal 18 aprile.

 

Cosa cambia per i passeggeri “fragili”

A questo proposito i cosiddetti “vulnerabili” secondo le indicazioni delle autorità europee "dovrebbero continuare a indossare una mascherina indipendentemente dalle regole, idealmente di tipo Ffp2/N95/Kn95, che offre un livello di protezione superiore rispetto a una mascherina chirurgica standard". "I passeggeri - chiariscono Easa ed Ecdc - sono incoraggiati a osservare le misure di distanziamento nelle aree interne, anche in aeroporto, ove possibile".

 

Parola d’ordine: “Flessibilità”

Le nuove indicazioni europee sono comunque all’insegna della flessibilità: come da documento, agli operatori aeroportuali viene suggerito "un approccio pragmatico: ad esempio, dovrebbero evitare di imporre regole di distanziamento se queste molto probabilmente produrranno un 'collo di bottiglia' in un'altra zona" ossia in uno degli step successivi del movimento dei passeggeri, "soprattutto se requisiti" di distanza "non sono richiesti a livello nazionale o regionale in altri contesti simili".

 

Che fine fa il Passenger Locator Form

Come noto, alcuni Paesi non richiedono più la compilazione del Digital Passenger Locator Form (tra questi anche l’Italia), ma le autorità europee chiariscono che "le compagnie aeree dovrebbero mantenere i loro sistemi di raccolta dati in standby in modo da poter mettere queste informazioni a disposizione delle autorità sanitarie pubbliche se necessario, ad esempio nel caso" emerga per Sars-CoV-2 "una nuova variante preoccupante (Voc) identificata come potenzialmente più pericoloso. Nuove Voc, infatti, vengono spesso individuate con vari livelli di capacità di fuga immunitaria e di gravità dei sintomi", ricorda il documento.

"Il personale aeroportuale, i membri dell'equipaggio e i passeggeri - concludono Easa ed Ecdc - devono essere vigili e seguire le raccomandazioni e i requisiti delle autorità nazionali dello Stato o della regione in cui si trovano".

 

L’Europa raccomanda responsabilità

Le indicazioni europee, dunque, vanno nella direzione di un ritorno alla normalità, ma senza dimenticare la prudenza: "I passeggeri devono comunque comportarsi in modo responsabile e rispettare le scelte di chi li circonda", come chiarito da Patrick Ky, direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa). "Ad esempio - precisa - un passeggero che tossisce e starnutisce dovrebbe prendere in seria considerazione l'idea di indossare una mascherina, per rassicurare coloro che sono seduti nelle vicinanze". "Sebbene l'uso obbligatorio della mascherina in tutte le situazioni non sia più raccomandato – ha spiegato la direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon - è importante tenere presente che, insieme al distanziamento fisico e a una buona igiene delle mani, la mascherina è uno dei metodi migliori per ridurre la trasmissione" di Covid-19.

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