Cosa sta accadendo

Azovstal in mano russa. La Nato convoca gli alleati lunedì in Germania

Al summit sono chiamati anche i Paesi non membri dell’Alleanza, per decidere le prossime mosse, dopo la resa di tutti i militari ucraini nell’acciaieria

Azovstal in mano russa. La Nato convoca gli alleati lunedì in Germania

L’appuntamento è per lunedì 23 maggio. C’è già chi parla di una 'Ramstein-bis', dopo il primo summit nella città tedesca, convocato dal presidente statunitense, Joe Biden.

Questa volta la riunione, convocata online, vedrà la partecipazione di 40 Paesi, sia della Nato che non, ma tutti accomunati nello sforzo di sostenere l’Ucraina, a maggior ragione dopo la caduta dell’acciaieria Azovstal in mano russa, a Mariupol.

A dare l’annuncio della resa anche degli ultimi militari asserragliati da oltre due mesi nella struttura sono state le autorità di Mosca, che hanno diffuso un video in cui si vedono i prigionieri uscire dall’edificio.

Tra loro anche i membri del battaglione Azov, considerato filonazista.

Intanto il Governo di Kiev intanto valuta il piano di pace presentato dall'Italia e illustrato dal ministro degli Esteri Luigi, Di Maio, un paio di giorni fa a Washington al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Anche l'Unione europea starebbe vagliando la proposta, anche se l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Joseph Borrell, sottolinea che la pre-condizione per attuare il piano sia la ritirata dei russi.

Nel frattempo, da stamattina sono sospese le forniture di gas russo alla Finlandia.

 

La Nato torna a riunirsi (in versione “allargata”)

È un summit in versione “estesa” quello in programma lunedì 23 maggio, in versione online, ma convocato da Ramstein, dove si trova la più grande base Usa in Europa, esattamente in Germania. L’obiettivo dei 40 Paesi, tra Nato e non solo, è fornire supporto militare all’Ucraina, dopo la caduta dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. I rappresentanti degli Stati, dunque, si incontreranno nuovamente, come precisato dal portavoce del Dipartimento della Difesa americano, John Kirby, sotto il nome di "Gruppo consultivo sulla difesa dell'Ucraina", che si era già riunito per la prima volta il 26 aprile sempre presso la base di Ramstein in Germania. Al primo incontro avevano preso parte anche Giappone e Israele, oltre a rappresentanti di Usa, paesi Ue e Regno Unito.

In quella occasione i ministri decisero di aumentare l'assistenza in armi all'Ucraina, ottenendo un’apertura storica da parte della Germania.

 

Da oggi stop al gas russo alla Finlandia

Intanto da oggi si fermano le forniture di gas russo alla Finlandia, come ampiamente annunciato nei giorni scorsi. Come già successo con Polonia e Bulgaria, Mosca avevano minacciato lo stop di fronte al rifiuto di Helsinki di pagare le forniture in rubli alla Gazprom. "Ci siamo preparati con cura a questa situazione e saremo in grado di fornire gas a tutti i nostri clienti nei prossimi mesi", aveva assicurato il Ceo della compagnia finlandese Gasum, Mika Wiljanen. Il piano finlandese prevede di sopperire alla mancanza grazie al gasdotto BalticConnector, che collega la Finlandia all’Estonia e l’Estonia ad altri Paesi Ue.

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