Addii imposti

La mannaia meloniana dello spoils system colpisce Tridico e Bettoni

Con il commissariamento di INPS e INAIL da parte del governo è terminata la rimozione dai posti chiave di alcuni personaggi legati ai Cinque Stelle

La mannaia meloniana dello spoils system colpisce Tridico e Bettoni

Lo spoils system del centrodestra continua a mietere vittime sacrificali tra le poltrone che contano. Gli ultimi in ordine di tempo sono gli addii imposti al papà del Reddito di cittadinanza e del salario mimino, ovvero il presidente dell’Inps Paquale Tridico, ultimo manager nominato dai grillini alla guida delle più importanti istituzioni e aziende pubbliche del Paese ad essere fatto fuori dalla mannaia meloniana insieme a Franco Bettoni, nominato al timone dell’Inail in quota Lega durante il governo «gialloverde» (Conte I).

 

Le ultime due pedine sono state così tolte dallo scacchiere lasciando due posti di rilievo nelle nomine di Stato all'Inps e all'Inail: Tridico, in carica dal marzo 2019 e da sempre caldeggiato da Luigi Di Maio che spedì a casa Tito Boeri per far posto ad uno dei più ortodossi dei Cinque stelle, è stato rimosso dall’incarico con un blitz nell’ultimo Consiglio dei ministri, che ha commissariato in sol colpo il vertice dell’Istituto nazionale di previdenza sociale e quello dell’INAIL, decretando l’addio anche a Franco Bettoni. 

«È una decisione immotivata e incomprensibile - ha detto un polemico Tridico al Corriere —. Gli istituti si commissariano per inefficienza, per malaffare, per dissesto o per un cambio radicale della governance. L’Inps ha chiuso l’ultimo bilancio con un attivo di due miliardi, nonostante l’ondata d’urto del Covid».

 

Certo è che la rimozione dai posti chiave di tutti i personaggi di impronta cinque stelle non è iniziata con la salita al governo di Meloni ma è iniziata con Draghi, nel dicembre 2021, con la rimozione di Giuseppe Carboni, direttore del Tg1 di nomina grillina e sostituito da Monica Maggioni. A gennaio era toccato a Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e successivamente a Fabrizio Palermo, rimosso a maggio 2021, dalla carica di amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti. 

Sempre sotto Draghi era stato poi rimosso l'economista inventore dei «navigator» grillini, Mimmo Parisi, da presidente di Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

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