Verso l’esame dell’Aula

Delega fiscale, lo “scudo preventivo” scatena Pd e opposizioni

Lo stop alle sanzioni a chi “collabora” un aiuto ai furbetti a discapito degli onesti. Leo: “Nessun allargamento delle maglie a favore degli evasori”

Delega fiscale, lo “scudo preventivo” scatena Pd e opposizioni

Ci siamo! La delega fiscale messa a punto dal governo Meloni ha ricevuto il primo ok dalla commissione Finanze del Senato e si prepara ad iniziare l’esame dell'Aula già la prossima settimana. La data sarà decisa dalla capigruppo, al momento il termine massimo è venerdì ma il governo punta a chiudere entro la pausa estiva con la terza lettura alla Camera, che dovrebbe arrivare entro il 9 agosto.

 

Premi ai contribuenti virtuosi, la possibilità di pagare le tasse tramite addebito diretto sul conto bancario o altri strumenti di pagamento elettronico come  la carta di credito, l'addio all'automatismo sul prelievo forzoso sono solo alcune delle novità previste dal testo messo a punto dall’esecutivo. Ma è su quella sullo stop alle sanzioni penali per le aziende che collaborano con il fisco e ai “paperoni” che vivono all'estero che le opposizioni, e soprattutto, il Pd hanno scatenato un putiferio parlando come di nuovo "scudo" che aiuta i furbetti a discapito dei contribuenti onesti mentre il governo difende la sua proposta di un fisco meno ostile e rassicura sulla lotta all'evasione. Tant'è che il viceministro dell'Economia Maurizio Leo, che ha scritto la delega, ha spiegato lo spirito di "grande collaborazione" in commissione: nessun allargamento delle maglie a favore degli evasori, assicura, "ci stiamo muovendo su tre obiettivi: certezza del diritto, semplificazione e contrasto all'evasione fiscale".

 

La delega fiscale e lo stop alle sanzioni a chi "collabora"

Dopo la modifica della seconda parte del ddl (la prima era stata modificata già dalla Camera per velocizzare i tempi), arriva il via libera della commissione. Accertamento, riscossione, contenzioso e sanzioni sono le modifiche di maggior impatto che ottengono il disco verde. Tra queste l’emendamento del senatore Claudio Lotito di Forza Italia, che aveva anche provato a far passare una norma per i debiti della Lazio di cui è presidente, che prevede il rafforzamento dei regimi premiali per i contribuenti "più affidabili per il fisco" è quello che ha suscitato l’ira dell’opposizione ed in particolare del Partito Democratico.

 

Lo stop alle sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, per chi aderisce all'adempimento collaborativo, un tipo di regime che oggi riguarda solo le imprese con volume d'affari superiore al miliardo, ma che con la delega sarà ampliato introducendo una progressiva "riduzione delle soglie di accesso”. Pertanto coloro che abbiano avuto "comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l'esistenza dei relativi rischi fiscali”, non ci saranno sanzioni.

 

Sempre nell'accertamento contributivo previsto lo stop alle sanzioni amministrative e introdotta una riduzione dei termini di decadenza per l'accertamento ai contribuenti con sistema di gestione del rischio fiscale certificato da professionisti qualificati. 

 

Un’altra novità prevede inoltre che il regime di accertamento collaborativo, con i relativi effetti premiali, possa essere applicato anche per le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia o la mantengono all'estero ma possiedono in Italia, anche per interposta persona o tramite trust, un reddito complessivo "mediamente pari o superiore a un milione di euro".

 

Insorge il Pd: uno scudo per chi evade 

Di "una sorta di scudo preventivo" per chi fa dichiarazioni infedeli parla il Pd. Più in generale gli emendamenti della destra approvati in commissione "disegnano da un lato l'inizio di un clamoroso attacco all'Agenzia delle entrate e dall'altro un regalo a grandi e piccoli evasori abituali", insomma, "un festival dei condoni", insorge il capogruppo Dem a Palazzo Madama, Francesco Boccia, che già aveva abbandonato i lavori in commissione per lo stop ai fondi Lep. E avverte anche sul rischio per le casse dello Stato: "E' una bomba - avverte - messa sotto al nostro sistema fiscale". 

A polemizzare anche la Uil: "E' un clamoroso condono preventivo" che beffeggia gli onesti.

Apprezzamenti invece dai commercialisti. 

 

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