Come decidere i candidati

M5S, nuove grane sulle liste. Raggi: no a deroga su territorialità

Mentre è in stand by la candidatura di Di Battista il leader Conte dice di non sapere dove si presenterà. Ma l’ex sindaca chiede il rispetto delle regole

M5S, nuove grane sulle liste. Raggi: no a deroga su territorialità

Il Movimento Cinque Stelle passerà dalle parlamentarie per scegliere i candidati alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. “Dobbiamo assolutamente farle, è un passaggio che rientra nella democrazia diretta per dare agli iscritti la possibilità di fornire indicazioni sulla scelta dei candidati”, dice il leader Giuseppe Conte. Ma in queste ore per i pentastellati si aprono due questioni su cui bisognerà fare una scelta. La prima riguarda la candidatura o meno di Alessandro Di Battista, il ‘duro e puro’ del Movimento che oggi va all’attacco dell’ex amico ed ex compagno di partito, Luigi Di Maio: “Chi lo conosce lo evita”, afferma. “Non ha un voto, è un trasformista disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi”. Parole durissime che l’ex deputato scrive sul suo profilo Facebook e che riaccendono la contrapposizione con i fuoriusciti dal Movimento guidati dal ministro degli Esteri che, con Bruno Tabacci di Centro democratico, hanno fondato ‘Impegno Civico’.

 

Di Battista, in ogni caso, avrebbe già dato la diponibilità a correre per il M5S ma con delle richieste politiche ben precise, che sarebbero state anche al centro di una telefonata con lo stesso Conte. Una candidatura che, per ora, è in stand by. Anche perché l’ex premier non sembra felicissimo di ritrovarsi nel partito quello che a lungo è stato il pupillo di Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio.

 

Ma oggi è anche la giornata di un’altra grana pronta ad esplodere nel Movimento. Si tratta di una possibile deroga al principio della territorialità per i candidati. Ci pensa l’ex sindaca di Roma e membro del Comitato di Garanzia, Virginia Raggi, a frenare. Sembra infatti che l’ex prima cittadina stia spingendo non solo perché si faccia ricorso alle parlamentarie, cosa abbastanza assodata. Ma anche per una definizione delle liste in cui si confermi il principio di territorialità, secondo cui ci si può candidare solo dove si ha residenza, domicilio personale o professionale, o centro principale degli interessi vitali.

 

Secondo alcune fonti la deroga a questo principio è un'ipotesi concreta sul tavolo e Conte dovrebbe riunirsi in giornata con i coordinatori regionali. Non a caso stamane, nel corso di una trasmissione televisiva, il leader 5S ha dichiarato: “Non ho ancora deciso dove mi candiderò, perché siamo ancora al momento della creazione delle liste”. Un’affermazione che evidentemente non è piaciuta a tutti e che lapre una discussione che potrebbe costringere l’avvocato a tornare su suoi passi. Come è accaduto a proposito della deroga al doppio mandato, quando Grillo in persona si è imposto per mantenere il divieto a candidarsi dopo due mandati in assemblee elettive.

 

La Raggi fa sapere anche di essere contraria alle pluricandidature e ai capilista bloccati. “Il M5S non può essere preso come un tram da perfetti sconosciuti per entrare in Parlamento”. Ma dopo l’esclusione dalla corsa dei nomi più noti di questi anni, dal presidente della Camera Roberto Fico a Paola Taverna, dall’ex capo Vincenzo Crimi all’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, tutti al secondo mandato, è esattamente quello che potrebbe accadere.

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