Incarico Enrico Letta per il governo, il Capo dello Stato ha deciso

Incarico Enrico Letta per il nuovo governo delle larghe intese, il Presidente della Repubblica Napolitano ripone le speranze sul giovane esponente del Pd

Redazione
di Redazione
13 aprile 2018 12:04
Incarico Enrico Letta per il governo, il Capo dello Stato ha deciso

A due mesi esatti di distanza dalle elezioni politiche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano diede l'incarico ad Enrico Letta del Partito Democratico.

L’incarico di formare il governo arrivò dopo delle lunghissime consultazioni.

Letta che cercò di apparire lucido e vicino al popolo.

Arrivò al Quirinale insolitamente da solo, con la sua Fiat Ulysse.

Forse fu proprio quello il primo momento in cui partì il Governo delle Larghe Intese.

Infatti nei giorni che seguirono Enrico Letta trovò i numeri per formare il suo Esecutivo.

Ecco come andarono le cose in quella giornata.

 

Le dichiarazioni di Enrico Letta

Finito il colloquio con Napolitano, Letta si concede alla stampa per confermare la scelta del Capo dello Stato:"Ho accettato ma sento questa responsabilità più forte delle mie spalle". Emozionato, ma con tono fermo, parla di restituire credibilità al paese, di risollevare la difficile situazione economica, di modificare la legge elettorale, di ridurre i parlamentari e di apportare delle revisioni al bicameralismo, non entrare troppo nel merito. Tutti punti che lo stesso Letta intende affrontare giorno dopo giorno, parlando con le diverse forze politiche. Dalle sue affermazioni, sembra aver chiaro il concetto che lo stesso Napolitano aveva espresso sulle larghe intese.

Il 46enne vice segretario del Pd, aggiunge:" In questi giorni al mio nome sono stati associati altri due nomi, di due toscani come me: Renzi e Amato. Confermo che il rapporto tra di noi sarà molto utile per aiutarmi ad individuare le parole giuste da rivolgere al paese e per dare un programma utile al paese nonché un Governo guidato da Letta.

 

Le dichiarazioni di Giorgio Napolitano

"Dai partiti, già predisposti a collaborare, non sono state poste pregiudiziali e mi è stata data tutta la libertà e massima autonomia". Commenta il Capo dello Staro in merito alla sua scelta. Ma Napolitano ci tiene a sottolineare la sua visione, quella delle larghe intese, della collaborazione tra partiti sul il prossimo governo, il secondo governo, dopo quello dei tecnici di Mario Monti, non eletto dai cittadini. Inoltre, il Presidente della Repubblica, invita la stampa e i mezzi d’informazione a tenere un comportamento adeguato, che non generi tensioni. Un messaggio, quest’ultimo, forse rivolto al ilFattoQuotidiano, giornale che, a differenza degli altri quotidiani, non aveva visto totalmente bene la nuova rielezione di Napolitano e le future, allora, larghe intese.

La voce, in merito al nome Letta, del Pdl viene rappresentata dal segretario Angelino Alfano, che dopo la fallita intesa Pd-Pdl su Marini, tende a precisare: "È desolante la lettura, sui giornali di questa mattina, delle dichiarazioni di numerosissimi esponenti del Partito Democratico. In florilegio di attacchi al Popolo delle Libertà, al suo leader e alla storia del nostro partito, unito a organigrammi, nomi, poltrone e cadreghe varie. Di conseguenza e bene chiarire al Pd che per noi non ci sarà un nuovo caso Marini, non daremo sostegno ad uno di loro cui loro non daranno sostegno reale, visibile, con nomi che rendano evidente questo sostegno e con un programma fiscale chiarissimo e inequivocabile. O il governo è forte, politico (dato che con i tecnici abbiamo già dato), duraturo e capace di affrontare la crisi economica oppure se si tratta di un governicchio qualsiasi, semibalneare, li faccia chi vuole ma noi non ci stiamo".

Ma non è Alfano l’unico del Pdl a sottolineare al Pd il senso di responsabilità che,secondo gli esponenti di centrodestra, è venuto a mancare durante le quirinarie. Roberto Speranza afferma: " L’incarico a Enrico Letta consegna al Pd una grande responsabilità. Occorre dare al paese un governo capace di risolvere le grandi urgenze nazionali, a cominciare dalle difficoltà".

Enrico letta non si sofferma troppo sull’argomento ma ci tiene a sottolineare che le larghe intese sono frutto di una unione politica "il governo non nascerà a tutti i costi" sostiene Letta.

 

Le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, dichiaratosi a priori all’opposizione delle larghe intese, non sembra gradire la figura di Enrico Letta, una figura che deriva da quello che i 5 Stelle chiamano "l’inciucio". Per sostener quest’ultima tesi, Vito Crimi, capogruppo al Senato, sulla sua pagina facebook riporta interviste contraddittorie dello stesso Letta:

13/07/2012 Letta dice: "Il Popolo delle Libertà è meglio di Beppe Grillo";

20/04/2013 Letta dichiara:" il Pd non vota Stefano Rodotà Presidente della Repubblica e rielegge Giorgio Napolitano con Berlusconi, Monti, Lega e Udc";

24/04/2013 Letta disegnato da Napolitano presidente del Consiglio per guidare il governo Pd-Pdl-Udc-Monti.

Mario Monti e il suo Governo Tecnico, sottolineano la strada della collaborazione con le larghe intese, che con una nota resa pubblica danno il loro primo appoggio a Letta:"Il Presidente Monti e l’intero Governo uscente son fin d’ora a disposizione del Presidente incaricato Letta per agevolare il più possibile nell’assunzione del gravoso compito a lui affidato dal Capo dello Stato”.

Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, è soddisfatto:"Letta è la persona giusta e tutto il partito è pronto a collaborare con la sua figura”.

"Auguri a Enrico Letta, noi faremo opposizione costruttiva e responsabile a un governo con azionisti gli autori sfascio cioè la destra berlusconiana" commenta su Twitter Nichi Vendola. Nessuna sorpresa data la già preannunciata opposizione al governo delle larghe intese.

Nemmeno la destra di Fratelli d’Italia prenderà parte al governo delle larghe intese:"il Governo Letta rischia di essere un Monti bis. Fratelli d’Italia non ne farà parte. All’opposizione ci occuperemo dei problemi degli italiani".

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