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Il terremoto in Vaticano

Caso Becciu, accuse e difesa. La ricostruzione della vicenda

Le dimissioni del cardinale Becciu sono legate all'inchiesta sulle operazioni della Segreteria di Stato vaticana. Le accuse, la difesa e il piano del Papa

Caso Becciu, accuse e difesa. La ricostruzione della vicenda

«Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu».

La notizia, diffusa dalla sala stampa del Vaticano, è arrivata inattesa e a sorpresa. Comunicata solo poco prima da Bergoglio al cardinale Becciu in udienza.


Un caso che continua a tenere banco sulla cronaca dei giornali, con il cardinale Becciu che si difende dalle accuse di un possibile peculato: una segnalazione arrivata dalla Guardia di Finanza italiana dopo la richiesta di indagini dai magistrati vaticani. E che ha spinto il Papa a escluderlo dal cardinalato, per la prima volta da quando è pontefice.

 

Dimissioni cardinale Becciu, la vicenda

Le dimissioni di Becciu sarebbero legate all’inchiesta sulle operazioni finanziarie "poco chiare" della Segreteria di Stato, partita un anno fa, incentrata sull’acquisto di un immobile di pregio a Londra. Operazione avvenuta quando Becciu era sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede (incarico ricoperto dal 2011, nominato da Papa Benedetto XVI, fino a giugno 2018.)

 

Ma, secondo quanto riportato da L’Espresso, l’indagine ha fatto luce anche su altri aspetti.  Becciu avrebbe infatti richiesto e ottenuto per due volte dalla Conferenza Episcopale Italiane e una volta dall'Obolo di San Pietro (ossia l'offerta in denaro fatta dai fedeli di tutto il mondo e inviate al papa per essere utilizzata a sostegno della missione della chiesa e delle opere di carità) un finanziamento a fondo perduto in favore della cooperativa Spes, parte operativa della Caritas di Ozieri in provincia di Sassari, il cui titolare e rappresentante legale è il fratello Tonino.

 

Per l'acquisto dell'immobile di Londra in Sloane Avenue- un investimento da circa 200 milioni di dollari in parte provenienti, secondo l'accusa, anche dall'Obolo di San Pietro- è finito in carcere lo scorso giugno il broker Gianluigi Torzi, che aveva fatto da intermediario all'operazione. La Segreteria di Stato Vaticana aveva infatto acquisito l'immobile sottoscrivendo le quote di un fondo che faceva capo a Raffaele Mincione, l'Athena Capital Commodities Fund. A Torzi sono stati contestati, come riporta Rai News, diversi episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio. Reati per i quali la legge vaticana prevede fino a 12 anni di reclusione.

 

Caso Becciu, la difesa: «Non mi sento un corrotto»

Il cardinale Becciu, che al momento non risulta indagato, respinge però tutte le accuse. Nella conferenza stampa di venerdì 25 settembre ha infatti spiegato: «Quei 100mila euro, è vero, li ho destinati alla Caritas. È nella discrezione del sostituto destinare delle somme che sono in un fondo particolare destinato alla Caritas, a sostenere varie opere. In 7-8 anni non avevo mai fatto un'opera di sostegno per la Sardegna. So che nella mia diocesi c'è un'emergenza soprattutto per la disoccupazione, ho voluto destinare quei 100mila euro alla Caritas.»

 

«È un po' strana la cosa - ha sottolineato il cardinale Becciu in conferenza stampa - in altri momenti mi ero trovato per parlare di altre cose, non di me, mi sento un po' stralunato. Ieri fino all 6.02 mi sentivo amico del Papa, fedele esecutore del Papa. Poi il Papa dice che non ha più fiducia in me perché gli è venuta la segnalazione dei magistrati che io avrei commesso atti di peculato. [...] Spero che prima o poi il Santo Padre si renda conto che c'è stato un forte equivoco, spero non sia stato manipolato


Il Corriere riporta poi lo sfogo del cardinale Becciu, che spera ancora in un ripensamento di Papa Francesco: «Sono stato trattato come il peggiore dei pedofili, messo alla gogna mediatica in tutto il mondo. A questo punto non so neanche se la magistratura vaticana mi convocherà per processarmi: il Papa mi ha già condannato, senza che potessi difendermi. E il marchio di infamia mi rimarrà addosso...»


Il giallo però s’infittisce e spuntano altre vicende legate al cardinale, che sempre durante la conferenza stampa ha tenuto a precisare che «per il palazzo di Londra l'Obolo di San Pietro non è stato toccato, non è stato utilizzato. La Segreteria di stato aveva un fondo, doveva crescere.»

 

Secondo l’AdnKronos, che cita fonti interne all’Apsa- l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica- e che ha potuto visionare il relativo documento contabile, nel 2015 e sempre dal fondo per i poveri sarebbe effettuato un altro bonifico a favore della Caritas di Ozieri, questa volta da 25mila euro. Nella descrizione del conto, viene indicata la dizione 'Fondo Obolo c/offerte a destinazione particolare'.


Ma non solo. L’AdnKronos riporta anche un altro caso contestato dal Papa a Becciu, ora sotto la lente degli investigatori: un accordo di partnership per apporre il marchio 'Caritas Roma' sulla 'Birra Pollicina', una birra artigianale commercializzata dalla società Angel’s srl di cui è amministratore Mario Becciu, fratello del cardinale, in cambio della "donazione" alla Fondazione del 5% del fatturato di vendita. Un'operazione su cui si sta ancora indagando ma per la quale il cardinale Becciu, interpellato in merito, ha subito negato qualsiasi interessamento e intervento. 

 

Caso Becciu: gli sviluppi

Lo scandalo legato agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato continua ad allargarsi. Il 30 settembre Repubblica scrive che, secondo quanto emerge dalla carte dell'inchiesta, ci sarebbe stato un "saccheggio da 454 milioni" arrivando persino al conto personale di Papa Francesco.

 

Nel documento di 59 pagine gli inquirenti ricostruiscono l'intera vicenda, scoprendo una rete di broker, monsignori, dipendenti e avvocati coinvolti nell'affare. Intanto il Financial Times scrive che non c'è solo il palazzo di Sloane Avenue: in realtà la Segreteria di Stato Vaticana avrebbe investito altri 100 milioni di sterline inappartamenti di lusso sempre a Londra. I documenti visionati non contengono illeciti, ma danno comunque un'idea delle attività finanziarie della Segreteria.

 

Un altro filone di indagine è stato aperto dalla Procura di Roma per verificare se siano stati commessi illeciti anche in territorio italiano: l'attenzione si sarebbe concentrata sui comportamenti degli intermediari Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi.

 

Caso Becciu: cosa comporta la rinuncia dei diritti al cardinalato?

Il cardinale terrà l’appartamento in cui vive, come da lui stesso dichiarato. Ma non potrà partecipare al Conclave per l’elezione del Papa, né alle cerimonie ufficiali come i Concistori. Inoltre non dovrebbe più percepire lo stipendio da cardinale.

 

Becciu spera ancora in Papa Francesco ma, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore e da Repubblica, il Santo Padre ha ormai avviato una riforma nella gestione delle finanze vaticane. L’obiettivo sarebbe quello di riunire e quindi centralizzare presso l’Apsa, ora guidato dal vescovo Nunzio Galantino, tutte le finanze della Santa Sede. Si parla di una cifra che si aggira intorno ai 5 miliardi di euro.

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