Altro che paradisi caraibici: la nuova meta di questa fine d’inverno non è al sole e sotto le palme di qualche località tropicale, bensì all’ombra del Cremlino. Si moltiplicano, infatti, i pacchetti vacanza di agenzie di viaggio che offrono andata/ritorno con soggiorni di una ventina di giorni in Russia, dove potersi vaccinare con lo Sputnik V. Un lasso di tempo che permette di ricevere le due dosi previste e nel frattempo poter visitare il paese.
I “tour sanitari” sono proposti anche ad agenzie italiane, mentre una compagnia aerea tedesca ha studiato la possibilità di organizzare voli andata e ritorno (anche in giornata) a Mosca, per farsi vaccinare e tornare in Germania con una copertura almeno parziale, al costo di 1.000 euro e in modo da risollevare anche il bilancio della compagnia stessa, duramente colpito dalla crisi del settore aereo per la pandemia.
Il boom del “turismo medicale”
I primi pacchetti di “viaggi con vaccino” erano stati messi a punto nel Regno Unito, prima che la campagna vaccinale con AstraZeneca raggiungesse l’estensione attuale tra la popolazione inglese. In quel caso la meta era principalmente Dubai. Adesso, invece, si fa largo l’offerta Russia, che si inquadra sempre nell’ambito del “turismo medicale”: unire la vacanza con la vaccinazione anti-Covid.
I prezzi
Le offerte sono del tutto disparate e i costi variano a seconda della durata del soggiorno. Se nel caso inglese il pacchetto era riservato ai soli soci di un prestigioso circolo, la cui iscrizione costa in media 28mila euro all’anno, le vacanze proposte di recente dalle agenzie con destinazione la Russia hanno un prezzo intorno ai 3.000 euro a persona, comprese le spese aeree, il soggiorno in hotel, ma anche escursioni come a Mosca, San Pietroburgo o presso centri termali.
Costa meno, invece, prendere un aereo dalla Germania diretti a Mosca, dove farsi vaccinare per poi poter tornare a casa in giornata: “appena” 1.000 euro, come promesso da una compagnia tedesca che spera così di far ripartire l’attività, duramente colpita dalla pandemia.
I vantaggi e le incognite
Il motivo che spinge molti ad affidarsi a viaggi organizzati per ricevere lo Sputnik, specie in partenza dalla Germania, è la possibilità di immunizzarsi in tempi rapidi. Molti, infatti, temono che le liste di attesa in Madrepatria si esauriranno tra mesi e dunque optano per la possibilità di ricevere la somministrazione al più presto, anche a costo di pagare di più e di ricevere un siero ancora in attesa di autorizzazione da parte dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco.
Ufficialmente il vaccino Sputnik può essere somministrato solo ai cittadini russi, ma nella pratica la norma è aggirata di frequente. Resta, però, l’incognita che il certificato vaccinale rilasciato a Mosca sia poi riconosciuto anche nei Paesi di provenienza, come in Germania, dove non è ancora chiaro se questo accadrà.