Aroma addio?

Il caffè diventerà insipido a causa dei cambiamenti climatici

Brutte notizie per gli amanti del caffè. Secondo uno studio cambierà sapore e non sarà per diventare più gustoso. A perderci potrebbe esssere l’aroma

Il caffè diventerà insipido a causa dei cambiamenti climatici

Siete pronti a dire addio all’aroma intenso del caffè? Forse è tempo che iniziate ad abituarvi all’idea. Secondo uno studio, condotto dagli esperti tedeschi dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico (PIK), gli effetti dei cambiamenti ambientali avranno ripercussioni non da poco proprio sull’adorata bevanda.

 

Il clima “nemico” del caffè

I ricercatori hanno simulato a computer gli impatti dei fattori climatici sulle aree di coltivazione di caffè in Etiopia, che rappresenta uno dei principali esportatori della sostanza al mondo, e i risultati non sono stati buoni. Il team di esperti, infatti, ha scoperto che i cambiamenti di temperatura, le variazioni nel numero e intensità delle precipitazioni, e persino gli effetti delle modificazioni nella durata delle stagioni potrebbero rendere più insipidi i chicchi di caffè delle varietà più pregiate.

Il risultato è che il caffè che sorseggeremo tra qualche anno potrebbe risultare decisamente meno gustoso.

 

La ricerca

Secondo quanto emerso dallo studio sono 19 i fattori in grado di influenzare il sapore della pianta e quindi della bevanda che si realizza con essa. Tra questi i principali riguardano l’aumento delle temperature e le precipitazioni inferiori, a seguito della desertificazione, che è uno degli effetti proprio dei cambiamenti climatici, su cui si sono concentrate le attenzioni in occasione della recente Giornata mondiale della Terra, il 22 aprile. In particolare, i chicchi di alcune specie potrebbero maturare troppo presto, mentre le varietà più esclusive dovrebbero diventare sempre più costose per le difficoltà nel mantenerne un certo standard di qualità.  

“Il cambiamento climatico provoca impatti contrastanti sulla produzione di caffè in Etiopia – osserva Abel Chemura del PIK – i coltivatori tenderanno a creare aree più ampie destinate alle specialità ordinarie e zone più ristrette per le varietà d’élite. Le zone adatte alla coltivazione di caffè potrebbero aumentare gradualmente fino alla fine del secolo, ma le zone adatte ai caffè speciali apprezzati per le loro note floreali, fruttate e speziate potrebbero diminuire”.

 

Meno caffè?

I ricercatori si spingono oltre, prevedono una riduzione del 80% nei terreni adatti alla coltivazione di specie pregiate. Tra quelle più a rischio c’è la varietà Yirgacheffe, originaria del sud-ovest dell'Etiopia, che potrebbe ridursi di oltre il 40%. Oltre a questo si sottolinea l’impatto economico sulle popolazioni locali, dal momento che in Etiopia il commercio di caffè rappresenta circa un terzo di tutte le esportazioni agricole.

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