Musica e politica

Fedez al concertone del 1° maggio, parla ddl Zan, attacca Lega e Rai3

Il rapper attacca il Carroccio per l’ostruzionismo al disegno di legge sull’omotransfobia e chiede al premier Draghi sostegni per il mondo dello spettacolo

Fedez al concertone del 1° maggio, parla ddl Zan, attacca Lega e Rai3

Non ci sono stati solo esodi, pranzi, pic nic. Non c'è stato neppure solo il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha invocato unità e attenzione ai giovani "costruttotori". Non ci sono stati neppure soltanto i sindacati nelle piazze.

Il 1° maggio si è chiuso con le polemiche al concertone di Roma, con protagonista Fedez. A far discutere è stato quanto accaduto proprio all’appuntamento musicale all’auditorium Parco della musica.

La tradizionale esibizione, che non si è potuta svolgere in presenza con la storica folla di piazza San Giovanni, ha visto protagonista il cantante Fedez, che si è scagliato contro la Lega a proposito del ddl Zan sulla omotransfobia.

Al centro una presunta censura da parte della Rai, che ha trasmesso in diretta tv l’evento, per cui l’artista ha parlato di “approvazione politica”. Ecco cosa è successo.

 

Fedez: “Sottoposto ad approvazione politica”

"E' la prima volta che mi è successo di dover inviare il testo di un mio intervento perché venisse sottoposto ad approvazione politica". Così Fedez, sul palco in occasione del Concerto del 1° maggio all’Auditorium Parco della Musica a Roma, spiegando che si sarebbe fatto intimidire. Poi ha attaccato duramente la Lega e i suoi rappresentanti, accusandoli di ostruzionismo al disegno di legge Zan sull’omotransfobia, come già aveva fatto sui social. “Due parole per l'uomo del momento, il 'sonnecchiante' Ostellari (Andrea, presidente della commissione Giustizia del Senato, ndr). Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è stato già approvato alla Camera come il ddl Zan, può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso" ha detto Fedez.

 

L’appello a favore del mondo dello spettacolo

Fedez ha anche lanciato un appello al premier, Mario Draghi, a sostegno del mondo dello spettacolo: "Intervenga per il mondo dello spettacolo come fatto con la Superlega" ha detto il rapper, aggiungendo: “Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario, capisco che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e quello dello spettacolo si equivalgono. Quindi, non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni 40 e mai modificate fino ad oggi. Quindi, caro Mario, come si è esposto nel merito della Superlega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo".

 

La smentita della Rai

La Rai ha smentito che ci sia stata una forma di controllo sul suo intervento, diramando una nota: “Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E' fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso" si legge del documento. "Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto - continua il comunicato -: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell'organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”.

 

Fedez pubblica la telefonata con Rai3

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