Varianti e vaccini

Variante Delta Plus: cos’è, perché preoccupa, efficacia dei vaccini

Intanto a Sydney scatta il lockdown proprio a causa della variante Delta, mentre continuano ad aumentare i contagi nel Regno Unito, in Israele e Russia

Variante Delta Plus: cos’è, perché preoccupa, efficacia dei vaccini

È una “variante delle varianti” e per questo desta qualche preoccupazione. Timori che arrivano proprio mentre in Italia procede la campagna di immunizzazione.

I dati epidemiologi in Italia sono positivi e portano ottimismo, ma quanto sta accadendo in altri Paesi mette in guardia. A Sydney, in Australia, è scattato il lockdown in alcune zone del centro, a causa di alcuni focolai.

 

Le attenzioni sono rivolte anche ai due Stati nei quali le vaccinazioni hanno portato a raggiungere l’immunità di gregge, come Regno Unito (almeno con una dose) e Israele: nel primo si è rinviata di un mese l’apertura totale; nel secondo, dove non era più obbligatoria la mascherina neppure al chiuso, la si sta reintroducendo proprio nei locali non all’aperto.

 

Gli esperti in Italia esortano a non abbassare la guardia, in vista della fine dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, dal 28 giugno.

 

Ecco cos’è la variante Delta + (o Plus)

Se nel Regno Unito la variante Delta è già predominante e in Italia si stima possa diventarlo col passare delle settimane, l'Ecdc, l’ente europeo per la sanità, ha stimato che entro fine agosto la Delta (o variante indiana) rappresenterà il 90% delle nuove infezioni. A complicare la situazione è la variante Delta Plus, ossia un ceppo diverso rispetto a quello cosiddetto 'madre'.

 

Anche questo è stato identificato in India e in comune ha la rapidità di diffusione, ossia la contagiosità. AY.1, questo il nome scientifico, ha infatti un numero superiore di mutazioni che la rendono più facilmente trasmissibile. Non ci sono ancora dati attendibili, invece, sulla letalità.

 

Risposta ai vaccini e letalità

Secondo i dati raccolti finora, la Delta Plus sarebbe resistente al trattamento con cocktail di anticorpi monoclonali per Covid-19, che di recente è stato autorizzato in India e dove il numero di vittime è molto alto. Ma è pur vero che la sanità indiana è molto differente rispetto a quella di molti Paesi europei.

 

Se, come pare, dovesse reagire ai vaccini in maniera analoga, è possibile che la copertura data dal siero sia molto elevata. Nel caso della variante Delta “semplice”, infatti, è relativamente bassa con una sola dose (33% per AstraZeneca e 50% circa con Pfizer), ma molto maggiore con la seconda somministrazione (92% con Az e 95% con Pfizer).


L’importanza del sequenziamento

Su un punto tutti gli esperti e le autorità sono concordi: occorre aumentare il sequenziamento e mantenere un’elevata capacità di tracciamento. Significa aumentare il numero di tamponi, perché molti virologi ritengono che, anche e soprattutto in Italia, al momento sia basso e dunque possa fotografare solo la punta dell’iceberg.

 

Solo con il tracciamento, inoltre, sarà possibile evitare la diffusione di focolai. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto alla radio, ha spiegato: "Il rischio zero non esiste, le varianti entrano anche perché per quanto tu possa limitare i viaggi, bloccare, fare controlli e quant'altro il virus circola e qualunque azione metti in campo è per rallentarne l'arrivo e limitare la diffusione, ma non c'è rischio zero con questo virus che si diffonde così tanto".

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA