Rimborso Irpef agosto 2021, fino a 1880 euro col bonus Draghi. Tabella

Nelle buste paghe di agosto 2021 potrebbe esserci una piacevole sorpresa per lavoratori dipendenti e pensionati: un agosto più ricco grazie al rimborso Irpef dovuto alle detrazioni fiscali della dichiarazione dei redditi.

Quindi non parliamo di un bonus da richiedere con una domanda ma un vero e proprio accredito in denaro che arriva direttamente sulla busta paga o sulla pensione e che viene effettuato dal sostituto d'imposta: datore di lavoro o ente pensionistico, tipo Inps. 

Da ricordare, inoltre, che dal 23 agosto in poi è pagato anche il bonus Irpef agosto 2021, ossia il bonus di massimo 100 euro che viene riconosciuto al posto del bonus Renzi, entro una certa soglia di reddito.

Cos'è il rimborso Irpef agosto o bonus Draghi

Molte testate e siti web hanno soprannominato il rimborso Irpef di agosto-settembre con il nome di bonus Draghi, ma si tratta semplicemente di una restituzione da parte del fisco di una certa somma, che può raggiungere la cifra massima di 1880 euro e che varia in base al tipo di contratto di lavoro che si ha e a quante detrazioni fiscali sono state fatte valere nella dichiarazione dei redditi 2021.

Il rimborso avviene direttamente negli stipendi dei lavoratori dipendenti ma anche i pensionati tra i mesi di agosto e settembre.

Rimborso Irpef agosto 2021: a chi spetta e come si calcola

In pratica, la detrazione per il lavoratore dipendente col cd. rimborso Irpef agosto 2021 può arrivare fino all'importo di 1880 euro solo nel caso in cui il reddito complessivo del lavoratore non supera la soglia degli 8mila euro. In ogni caso, l’importo del “bonus Draghi” non potrà essere inferiore a 690 euro. Spettano invece 1.380 euro quando il lavoratore risulta occupato con un contratto a tempo determinato senza superare la soglia di reddito degli 8.000 euro.

Rimborso Irpef tabella per fasce di reddito:

Ecco di seguito la tabella con gli importi del rimborso Irpef spettanti nel 2021 col rimborso Irpef:

Per chi ha un reddito tra 28.000 euro e 55.000 euro, la soglia di detrazione minima per legge è di 690 euro. 

È evidente quindi che il “bonus” in busta paga o in pensione decresce con l’aumentare del reddito complessivo del lavoratore fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo del lavoratore pari o superiore alla soglia dei 55mila euro.

In qualità di sostituto di imposta, sarà direttamente il datore di lavoro o l'ente pensionistico ad applicare in busta paga o all'assegno della pensione, le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente o pensione.