dal 15 ottobre

Green Pass obbligatorio e Lavoro: regole, sospensione, multe e tamponi

Tutto quello che c’è da sapere sul certificato, anche per partite Iva, colf e badanti. Niente licenziamento. I tamponi restano a pagamento, ma calmierati

Green Pass obbligatorio e Lavoro: regole, sospensione, multe e tamponi

Il nuovo decreto green pass entrerà in vigore il 15 ottobre, mancano dunque pochi giorni per mettersi in regola per coloro che ancora non fossero dotati di Green Pass, che è stato esteso a tutti i lavori, del settore pubblico e del privato: in tutto 23 milioni di persone. Nei 9 articoli si legge che l’estensione riguarda "chiunque svolge un'attività lavorativa", che, per accedere al luogo di lavoro, è obbligato a "possedere e esibire la certificazione".

L’unica eccezione è prevista per coloro che sono esentati dalla campagna vaccinale.

Ecco tutte le regole.

 

Lavoratori pubblici: sospensione dal primo giorno

Il Green Pass diventa obbligatorio anche per pressocché tutte le categorie del settore pubblico per le quali finora si era preso tempo, come i magistrati e i dipendenti delle aziende partecipate, come si legge nel testo: "personale delle amministrazioni pubbliche, delle Autorità amministrative indipendenti, compresa la Consob e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d'Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale" nonché tutti i "titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice".

L’obbligo vale anche per coloro che, pur con contratti esterni, svolgono mansioni per un’amministrazione pubblica "a qualsiasi titolo".

 

Camera, Senato, Corte Costituzionale: serve un regolamento

Il decreto, in 9 articoli, prevede l’estensione del Pass anche agli organi costituzionali, anche se lascia agli enti competenti l’onere di stabilire le regole di applicazione.

 

Cosa cambia nei tribunali: sì ai magistrati, no agli avvocati

Dovranno essere dotati di lasciapassare i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie. La norma, invece, non vale per gli avvocati: le disposizioni, dice il decreto, "non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all'amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo".

Qualcuno ha sottolineato come i legali, dunque, non dovranno essere in possesso di Green Pass per accedere in Tribunale, ma dovranno averlo per entrare in uno studio legale.

 

Cosa cambia nel privato

L’obbligo del Green Pass, che inizierà dal 15 ottobre e resterà in vigore fino al 31 dicembre, quando scadrà lo stato di emergenza, è valido anche per il settore privato, compresi di titolari di Partita Iva. Ne dovranno essere muniti, quindi, anche idraulici ed elettricisti, colf, baby sitter e chi opera nel volontariato. Per il periodo di sospensione, che scatta dal primo giorno, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso.

La sospensione è comunicata immediatamente al lavoratore interessato ed è efficace fino alla presentazione della certificazione verde e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021.

 

I controlli

A verificare la regolarità e il possessore del Green Pass dovranno essere i datori di lavoro che, entro il 15 ottobre, dovranno definire le "modalità operative per l'organizzazione delle verifiche", che potranno essere anche a campione. Dovrà essere individuato un responsabile, incaricato degli accertamenti che, in via prioritaria, dovranno essere eseguiti al momento dell'accesso.

Potrà essere utilizzata la App ''VerifiCa19' mentre nel pubblico il premier, su proposta dei ministri per la Pubblica Amministrazione e della Salute, ha suggerito che siano messe a punto linee guida "per la omogenea definizione delle modalità organizzative".

 

Le multe

Per chi non fosse in regola scatterà la sospensione dal lavoro dal primo giorno. Lo stipendio sarà sospeso dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza Green pass, sia nel pubblico sia nel privato.

In ogni caso, precisa il decreto, "senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro", dunque niente licenziamento. Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste inoltre sanzioni da 400 a mille euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro.

Sanzioni sono previste anche per i magistrati ordinari che, in caso di mancato rispetto della norma incapperanno in un "illecito disciplinare", sanzionato in base alla normativa di riferimento.

 

Il tampone: non gratis, ma calmierato

Il tampone resta a pagamento, salvo poche eccezioni (la Lega ne aveva chiesto la gratuità per tutti), ma il prezzo sarà calmierato: nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d'intesa sarà gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri.

Nella bozza è prevista per le farmacie che non rispettano i prezzi una sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre anche la chiusura dell'attività per 5 giorni.

 

Test validi più a lungo

Infine, grazie a un emendamento al decreto Green Pass bis, è stata estesa la validità dell'esito dei tamponi molecolari a 72 ore, mentre per gli antigenici resterà a 48 ore.

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