La giornata politica

Draghi: “Grazie a chi si è vaccinato superando ogni esitazione”

Il premier in Parlamento prima del Consiglio Ue. Intanto vertice del centrodestra a villa Berlusconi: “Avanti compatti” e “No a legge proporzionale”

Draghi: “Grazie a chi si è vaccinato superando ogni esitazione”

All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Documento programmatico di bilancio il premier Mario Draghi arriva in Parlamento per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e del 22 ottobre. Campagna vaccinale, Green pass, transizione ecologica e migranti sono i temi più importanti al centro dell’intervento. “Dopo un avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti”, dice, e “in Italia procede più spedita della media Ue: a oggi l'86% sopra i12 anni ha almeno una dose e l'81% è completamente vaccinata”.

 

Draghi “ringrazia tutti i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e giovanissimi, e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni”. Ieri nell’arco di appena 24 ore è stato raggiunto il record dei ‘Green pass’ scaricati da web, circa un milione. Segno che l’entrata in vigore il 15 ottobre dell’obbligo del passaporto ‘verde’ in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, ha impresso un’accelerazione ai vaccini.

 

Il premier si sofferma anche sul caro bollette: “Il governo si è impegnato a contenere i rincari”. E aggiunge: “Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell'ultimo trimestre dell'anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”.  Poi sottolinea l’importanza delle transizioni ecologica e digitale, per le quali “non ci sono alternative all’intervento statale. Senza Stato non avverranno”.

 

Ma c’è un dossier su cui la presidenza del Consiglio italiana è particolarmente impegnata: è quello che riguarda i migranti, su cui l’Europa procede a rilento. “L’Italia aveva promosso una discussione nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi”, ricorda Draghi.  E “anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti ‘movimenti secondari’ hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale”. Il premier chiede “su quest'ultimo aspetto all’Ue di impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”.

 

Ma fuori dalle aule parlamentari oggi è stata la giornata del vertice dei leader del centrodestra: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. I tre si sono visti a Villa Grande, la residenza romana del Cavaliere per una riflessione sulla pesante sconfitta riportata alle amministrative che si sono chiuse con i ballottaggi di domenica e lunedì. Una ‘Caporetto’ che brucia ancora e che ha visto i partiti della coalizione muoversi in ordine sparso. Privi di una reale unità di intenti in campagna elettorale, e senza un sostegno convinto ai candidati scelti per le grandi città, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia provano oggi a ricucire una situazione sfilacciata da mesi. Dalla nota congiunta emanata a margine dell’incontro sembra che qualcosa sia cambiato rispetto al clima di tensione registrato di recente. I leader parlano ora di “massima collaborazione”.

 

E “dopo un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati” stabiliscono che “d’ora in avanti” si svolgeranno “incontri periodici - con frequenza settimanale - per concordare azioni parlamentari condivise”. Dunque, “il centrodestra intende muoversi compatto e per tempo per preparare i prossimi appuntamenti elettorali e politici, con particolare attenzione all'elezione del prossimo presidente della Repubblica”. I tre fanno anche sapere che “il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione” e hanno confermato “la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale”. 

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