Il paradosso

Navigator addio, “cancellati” con i cambi al reddito di cittadinanza

Sono 2.500 e con la stretta, saranno cancellati i contratti per i “facilitatori”, che paradossalmente si troveranno disoccupati dalle prossime settimane

Navigator addio, “cancellati” con i cambi al reddito di cittadinanza

È un paradosso: la loro figura era stata creata per facilitare il lavoro, ma ora sono proprio loro a ritrovarsi senza un impiego, insomma disoccupati. È l’effetto della riforma del reddito di cittadinanza, che potrebbe lasciare “a casa” 2.500 navigator, le figure (fortemente contestate fin dalla loro istituzione) legate all’erogazione del sussidio.

 

Navigator addio: cosa cambia

Fino ad oggi il loro compito era stato quello di facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di impieghi, in modo da ridurre la disoccupazione e soprattutto per evitare abusi nell’assegnazione di reddito di cittadinanza. Abusi (se non vere e proprie truffe come quelle scoperte anche di recente) che invece si sono verificate. Per questo il Governo ha deciso una stretta sulle modalità di erogazione degli assegni.

Ma nella riforma sono finiti anche i navigatori, che ora dovrebbero scomparire.

 

Arrivano le agenzie di lavoro private

A spiegare i cambiamenti allo studio dell’esecutivo è stato il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che ha anticipato che al posto dei navigator dovrebbero essere chiamate in causa le agenzie di lavoro private. Immediata la reazione da parte degli stessi “facilitatori” dell’occupazione, che nelle scorse ore hanno annunciato di essere pronti a scendere in piazza per protestare, in caso di soppressione delle loro figure. Come riportato da La Stampa, infatti, è stato indetto uno sciopero il 18 novembre, con tanto di corteo. “Siamo stati da sempre il capro espiatorio di un’enorme strumentalizzazione politica. Nessuno ha voluto leggere i nostri risultati all’interno del contesto di riferimento”, ha dichiarato Antonio Lenzi, navigator del centro per l’impiego di Rho, in provincia di Milano, e fondatore di Anna, l’associazione nazionale che li riunisce.

 

Cosa succederà adesso?

A interrogarsi sulle prospettive future sono proprio i navigator, che dalle pagine del quotidiano torinese chiedono: “Anche chi si mostrava dubbioso sul reddito di cittadinanza concordava sul fatto che buttare via la nostra esperienza è un errore. Che succede adesso?”.

La prospettiva è che da dicembre i navigatori possano rimanere disoccupati, il che rende quasi grottesca la situazione per questi addetti che guadagnano 1.700 euro al mese, ma sottolineano di essere “senza malattia, ferie e tredicesima”.

“Il reddito di cittadinanza non è stato annullato, giusto? Coinvolgere i privati, senza nemmeno un passaggio di testimone, non ha alcun senso. Non capisco quale forza politica possa immaginare di mandare a casa oltre duemila professionisti molto qualificati in questo modo. Limiti e difficoltà ci sono, non lo neghiamo, ma così si butta via il bambino con l’acqua sporca” ha spiegato ancora Lenzi.

 

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