TURNO INFRASETTIMANALE

Le pagelle del Milan: decisivo Maignan. Male Giroud e Brahim Diaz

Il numero uno francese ferma Berardi dal dischetto durante la prima frazione, risultando decisivo. Rossoneri poco intensi e precisi: troppi gli errori

Le pagelle del Milan: decisivo Maignan. Male Giroud e Brahim Diaz

Dopo ben sette minuti di recupero, il Milan viene inaspettatamente fermato dal Sassuolo. Al Mapei Stadium termina infatti a reti bianche, con i rossoneri che possono vedere il bicchiere solamente mezzo vuoto. Pochissime conclusioni, specie nel primo tempo, dove manca intensità da parte di tutti. Alcune nuove pedine non si sono ancora adattate al meglio e manca palesemente lo spunto decisivo per vincere nettamente le partite. Troppa prevenzione in vista del Derby? L’idea è quella, ma senza il portiere francese, avrebbero addiritura rischiato la sconfitta. Insomma, bisogna dare tutto sempre, la selezione di gare non porta mai a nulla.

 

Le pagelle dei rossoneri:

Mike Maignan voto 7,5: Tra tutti i portieri che giocano in Italia, allo stato attuale, lui è uno dei più presenti a livello di gestione palla con la squadra. Palleggia con i centrali, accelerando il gioco e viene sfruttato come “sponda lunga”, con lanci precisi sugli esterni. Insomma, una specie di centrocampista aggiunto, che in diverse situazioni fa anche rifiatare i suoi compagni. La parata sul rigore di Berardi è un mix di intelligenza e tecnica pura, essenziale a tenere vivo il risultato. Una certezza assoluta.

 

Alessandro Florenzi voto 6: Partecipa anche lui al fallo da rigore nella prima frazione, che rischia subito di mandare in svantaggio i suoi. Importante a livello difensivo, visto che palleggia con i due centrali, permettendo alla retroguardia di rimanere equilibrata. È un po’ meno offensivo a livello di spinta, considerando anche i mutamenti di posizioni portati per le vie centrali. Ha un ottimo piede e lo dimostra con lanci lunghi e pericolosi, in area di rigore. Un buon jolly. 

 

Simon Kjaer voto 6: Che non sia ai livelli massimi è anche normale, considerando la lunga assenza dal campo di gioco. La sua presenza però è una certezza a livello mentale, visto che tutta la squadra punta su di lui come leader. Un capitano aggiunto, che sa richiamare il gruppo nel momento della difficoltà. Non è rapidissimo quando viene superato da dietro, ma ha un ottimo intuito sulle palle alte, suo grande cavallo di battaglia. Una risorsa necessaria per lo spogliatoio.  

 

Fikayo Tomori voto 6,5: Il migliore della retroguardia rossonera. Anche quando la squadra gira poco, lui tiene stretta la difesa, allontanando i pericoli con intercettazioni immediate. È bravissimo ad uscire palla al piede, anche nelle situazioni di pressing, permettendo così alla squadra di ribaltare il campo velocemente. La sua evoluzione prosegue e adesso è indubbiamente il pupillo della formazione rossonera. Unico piccolo appunto: potrebbe sfruttare un po’ di più i centimetri sulle palle da fermo, in fase offensiva.

 

Theo Hernandez voto 5,5: Una gara stranamente nervosa per il terzino francese, che viene ammonito nella prima frazione, rimanendo poi influenzato nella prestazione. Sbaglia tanti tocchi, cercando di strafare egoisticamente sulla fascia, al posto di aiutare la squadra a salire. Rimane decisamente troppo alto rispetto al solito, sbilanciando un po’ il baricentro del gruppo: questo permette a Berardi di sfuggire con maggiore facilità da quel lato. Le sovrapposizioni in area di rigore sono sempre pericolose, ma i palloni taglienti che serve, non abbastanza di livello.

 

Tommaso Pobega voto 5,5: La grande volontà che ci mette è da sottolineare: sa che non sono tante le partite in cui potrebbe iniziare da titolare e ha provato in ogni modo a mettersi in luce. Non riuscendoci però appieno. È mancata infatti la sua presenza in fase di copertura, dove spesso Bennacer ha dovuto lavorare per due e ha sbagliato tanti, forse troppi, palloni in uscita. Si inserisce con furbizia, ma senza sfruttare il prepotente fisico di cui dispone. Non è propriamente il mediano ideale per schermare la retroguardia, ma potrebbe avere buone intuizioni in fase avanzata.

 

Ismael Bennacer voto 6,5: Ormai è una sufficienza continua, visto il grande lavoro che fornisce per il gruppo. Un tuttocampista, capace di abbinare forza fisica e velocità, anche negli spazi più stretti. Si trova a fare il difensore aggiusto in alcune occasioni, perlopiù nella zona di Hernandez, che spesso rimane scoperta. Ci mette tanta intensità sui palloni e anche in fase d’attacco è un supporto su cui ci si può appoggiare per far rifiatare l’azione. L’uomo intoccabile di Pioli, sta continuando la crescita verso una maturità totale. 

 

Alexis Saelemaekers voto 5,5: Un’altra gara non proprio entusiasmante dell’esterno belga. Per qualche strano motivo rimane sempre ingabbiato davanti alla retroguardia, non provando quasi mai a sfuggire in verticale. Quando si accentra per tirare, perde spesso la palla, regalando addirittura due ripartenze pericolosissime agli avversari. Contribuisce, insieme a Florenzi, al rigore neroverde, arrivando completamente in ritardo sull’uomo. Poco riflessivo, troppo impulsivo. Necessita di maggiore equilibrio.

 

Brahim Diaz voto 5,5: I movimenti individuali sono sempre spettacolari, specie quando mette in mostra la sua bravura nell’utilizzare al meglio entrambi i piedi. Il problema però è sempre lo stesso: fa una giocata e poi sparisce, risultando inesistente in mezzo agli avversari. La qualità non si discute, ma la costanza psicologica deve stabilirsi, per poter riprendere credibilità. Con quel numero novanta che aspetta in panchina è un attimo diventare una seconda linea. (De Katelaere voto 6: Entra sempre con intraprendenza, nella speranza di lasciare il segno. Ha già intuito come funziona in Italia, riuscendo a portare via alcuni palloni con astuzia e tanta forza fisica. Non è stato particolarmente facilitato ad arrivare alla conclusione, ma i suo momento per scoppiare è nell’aria)

 

Rafael Leao voto 6: Rispetto alle ultime uscite è diventato decisamente più presente nel gioco della squadra: si muove con velocità, scappa agli avversari ed è l’unico a provare il tiro in porta. Bisogna lavorare un po’ sulla precisione, visto che ha avuto la palla-goal per la vittoria con la porta completamente sguarnita, ma è una caratteristica su cui sta lavorando già da diverso tempo. Interessante poterlo osservare anche in zona trequarti, quasi da numero dieci, aiutando così i compagni ad attaccare in massa per vie centrali.

 

Olivier Giroud voto 5: Tra i peggiori in campo, dopo aver regalato un goal stratosferico pochi giorni prima a San Siro. Rimane completamente fuori dal gioco, non riuscendo praticamente mai ad aiutare la squadra in fase di manovra. Costantemente marcato a uomo, fatica a creare i suoi soliti movimenti alle spalle della difesa. Non a caso viene cercato di rado: poca mobilità e soluzioni inesistenti. Insomma, un pomeriggio negativo. Sotto porta si trova ad avere una sola chance, ma la poca lucidità la fa terminare in alto, tra gli spalti. Anche lui particolarmente nervoso, specie sulle scelte dei compagni.

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