Cosa accade adesso

Elezioni, le tappe verso la formazione del nuovo esecutivo Meloni

Dopo il voto il Governo Draghi rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti, per non lasciare il vuoto. La road map verso l’insediamento

Elezioni, le tappe verso la formazione del nuovo esecutivo Meloni

Il toto ministri c'è già, ma quello che occorre attendere è che, dopo l'esito delle elezioni del 25 settembre, si insedi un nuovo esecutivo, a guida Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia che ha ottenuto più voti dopo le consultazioni. 

Nel frattempo l'esecutivo dimissionario di Mario Draghi continuerà a rimanere in carica per quelli che la Costituzione definisce "atti dovuti", il cosidetto "disbrigo degli affari correnti". 

Poi, una volta definita la nuova squadra di Governo, ci sarà il giuramento davanti al presidente della Repubblica, seguito dall'inizio della nuova legislatura, che ha già una serie di scadenze importanti in vista. 

 

Cosa accade ora: le tappe

Il primo passaggio formale prevede la convocazione degli eletti in occasione del voto del 25 settembre. Viene formato, dunque, il Parlamento. Poi segue la formazione dei gruppi parlamentari, con la successiva elezione dei presidenti della Camera e del Senato. Infine, si inizia con le consultazioni davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

 

Le dimissioni del precedente Governo e le consultazioni

A questo punto scatta la cosiddetta "fase preparatoria", ossia quella necessaria alla formazione e poi all'insediamento del nuovo esecutivo. Il capo dello Stato ricevere, in consultazione, i presidenti di Camera e Senato, poi le delegazioni politiche, formate dai capi dei gruppi politici. 

L'obiettivo è trovare una maggioranza di Governo che supporti il nuovo esecutivo. In caso il procedimento non proceda in maniera lineare, il presidente della Repubblica può assegnare un "mandato esplorativo", di norma a uno dei presidenti del Parlamento, affinché si arrivi a una coalizione di maggioranza. In occasione delle ultime elezioni, nel 2018, ci sono voluti ben 80 giorni. 

 

L'insediamento del nuovo esecutivo

Se la formazione di una maggioranza richiede meno tempo, si procede più speditamente con la convocazione, da parte del capo dello Stato, del possibile nuovo premier a cui conferire l'incarico di formare il Governo: il potenziale presidente del Consiglio può accettare subito o "con riserva". Una volta messa a punto la lista dei ministri, la presenta nuovamente al presidente della Repubblica che nomina il premier e davanti al quale avviene il giuramento con quella nota come la "cerimonia del campanello".

L'ultimo passaggio prima di diventare operativo sarà quello davanti alle camere per ottenere la fiducia.  

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