Il vademecum

Riscaldamento, cosa prevede il decreto: giù di un grado e meno ore

Il ministro della Transizione ecologica firma il provvedimento che stabilisce giorni e modalità di accensione degli impianti domestici e negli uffici

Riscaldamento, cosa prevede il decreto: giù di un grado e meno ore

Se ne parla da giorni, adesso il decreto è arrivato. Con la firma del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sono pronte anche le modalità di accensione (e spegnimento) degli impianti domestici e negli uffici. 

Come previsto si taglierà sia sui giorni che sulle ore nelle quali i termosifoni potranno rimanere in funzione.

 

Firmato il Decreto del Ministro Cingolani

Innanzitutto si riduce il numero di giorni complessivi di funzionamento degli impianti di riscaldamento. In linea con quanto previsto a livello europeo, l'obiettivo è tagliare sui consumi energetici. 

Da qui l'esigenza di posticipare l'accensione dei riscaladamenti e anticiparne lo spegnimento. Ma il decreto firmato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, interviene anche sul numero di ore giornaliere di funzionamento, con un provvedimento che si inquadra nel Piano di riduzione dei consumi di gas naturale.

In particolare, si stabilisce un abbassamento delle temperature di un grado e un'ora al giorno in meno di funzionamento. 

"L'orario - ha spiegato Cingolani - sarà ridotto di un'ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-203 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio". 

 

Le eccezioni

Le indicazioni del decreto avranno valore su tutto il territorio nazionale, seppure con differenze a seconda delle sei fasce climatiche nelle quali è suddivise l'Italia. Sono anche previste delle eccezioni: in caso di "situazioni climatiche particolarment severe, le autorità comunali possono autorizzare l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al difuori dei periodi indicati dal decreto. Inoltre, i valori di temperatura dell'aria sono ridotti di un grado centigrado", ha spiegato Cingolani. 

"Non si applicano (le norme, NdR) agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabii, e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili, per i quali le autorità comunali abbiamo già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell'aria, oltre che agi edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili", ha chiarito il titolare del dicastero. 

 

Il vademecum messo a punto da Enea

Ma quali saranno le temperature da osservare? A scrivere nero su bianco le indicazioni ci ha pensato Enea, che "pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini", ha chiarito ancora Cingolani. In concreto si tratta di scendere da 20 a 19 gradi per gli ambienti domestici, mentre nelle attività industriali e artigianali non si supereranno i 18 gradi, contro i 19 previsti finora. 

 

Le fasce climatiche

L'Italia è suddivisa in sei fasce climatiche, indicate con lettere dalla A alla F. Con il decreto, nella fascia E, che comprende soprattutto comuni e regioni del nord Italia (Aosta, Torino, Milano, Bologna, ma anche l'Aquila) gli impianti di riscaldamento saranno accesi dal 22 ottobre al 7 aprile, e per 13 ore al giorno complessive. 

La zona D prevede il funzionamento dei termosifoni dall'8 novembre e fino al 7 aprile con 11 ore di accensione al giorno. In questa fascia climatica rientrano Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano. 

Nelle zona C, ossia quella un po' più calda di cui fanno parte Napoli, Imperia, Taranto e Cagliari, si potrà usufruire del riscaldamento solo a partire dal 22 novembre, mentre si spegneranno i termosifoni il 23 marzo. Nei mesi più freddi, comunque, il riscaldamento non potrà rimanere in funzione oltre le 9 ore giornaliere. 

Nella fascia B, quella di Agrigento, Reggio Calabria, Messina e TRapani, si accenderà il riscaldamento l'8dicembre per spegnerlo il 23 marzo, ma tenendolo in funzione solo 7 ore al giorno. 

A chiudere la lista c'è la zona A, più calda in assoluto, di cui fanno parte soprattutto le isole siciliane come Lampedusa e Porto Empedocle, con termosifoni in modalità "on" solo dall'8 dicembre e fino al 7 marzo, per un massimo di 5 ore al giorno. 

La sesta fascia, la F nonché la più fredda, potrà mantenere invariate le date e le ore di funzionamento precedenti rispetto al decreto.

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