Polemiche e paure

Aumentano le proteste degli esclusi dal Reddito di cittadinanza

Il governo difende la riforma del sussidio, l’opposizione parla di “guerra ai poveri”, l’Anci annuncia crescenti difficoltà dei servizi sociali dei Comuni

Aumentano le proteste degli esclusi dal Reddito di cittadinanza

Prima una campagna elettorale che ha fatto della cancellazione del reddito di cittadinanza un cavallo di battaglia, poi la coerenza di aver scritto e messo a terra una Legge di Bilancio 2023 che ne ha modificato la durata per i cd. occupabili, poi il contestato SMS attraverso cui l’Inps ha comunicato a 169mila famiglie la conseguente sospensione, le polemiche ed ora la paura reale di perdere il sostegno. Ecco come potrebbe essere riassunta la questione del sussidio che oggi sta scaldando gli animi di migliaia di persone a cui è stato sospeso l’aiuto in attesa che dal primo settembre entri in vigore il nuovo strumento del governo Meloni. Ma ad essere in difficoltà non sono solo gli ex percettori RdC ma anche i servizi sociali dei Comuni, che sono stati presi letteralmente d’assalto dalle famiglie estromesse dal beneficio che ora fanno richiesta per ottenere una presa in carico che consenta loro di riottenere l’aiuto.

 

RdC sospeso, la rabbia e le proteste

Aumentano le proteste delle famiglie escluse dal Reddito di cittadinanza, soprattutto al Sud.

Ieri a Napoli si è tenuto un presidio davanti alla sede dell'Inps, a Terrasini (Palermo) un disoccupato sessantenne ha minacciato di darsi fuoco nella stanza del sindaco. 

Martedì alle 12 ci sarà davanti alla sede dell'Inps a Roma un presidio di protesta contro l'abolizione del sussidio "l'unico strumento di protezione sociale - scrivono gli organizzatori - che in questi anni ha salvaguardato milioni di persone dalla povertà". 

Ma è anche il nodo della transizione da un sistema ad un altro - dal Reddito di cittadinanza al Supporto alla formazione e il lavoro per gli occupabili pari a 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi, all'Assegno di inclusione per tutti gli altri - ad aver suscitato in queste famiglie le maggiori perplessità e paure e sul quale il ministero del Lavoro e l'Inps hanno avviato una campagna informativa. Che non ha comunque placato le polemiche viste anche le difficoltà dei Comuni delle quali ne ha parlato l’Anci, l'associazione dei Comuni, evidenziano "problemi tecnici che causano lo scarto temporale tra il momento in cui viene revocato il Reddito di cittadinanza e l'effettiva verifica sugli aventi diritto e delle difficoltà ad avere tutti i dati necessari per redigere gli elenchi dei nuclei familiari fragili".

 

Rdc scontro tra governo e opposizioni

Se nelle strade scoppia la rabbia e la tensione, in politica l'opposizione passa al contrattacco del governo definendo la vicenda una 'guerra ai poveri'. La leader del Pd, Elly Schlein chiede al governo di riferire in Parlamento mentre il leader del M5s, Giuseppe Conte, che assicura di non voler fomentare la protesta, ritiene necessario un intervento in Consiglio dei ministri per "rimediare ad una sciagura", a "un disastro annunciato, che bastava il buon senso a prevenire". 

"Il Governo - dice il segretario di Cgil, Maurizio Landini - taglia il reddito a 169 mila famiglie e contemporaneamente continua a fare sanatorie fiscali. Non sta né in cielo né in terra in un Paese in cui si è poveri lavorando e in cui metà Paese fa fatica ad arrivare alla fine del mese".

 

Ma il governo non ci sta e bolla come "pretestuose" le proteste delle opposizioni. Era noto da tempo infatti - è la linea esplicitata dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari che fosse un sussidio a termine e non ”un assegno da erogare vita natural durante". 

Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e Vice Coordinatore Nazionale del partito accusa Conte: “Il leader del Movimento 5 Stelle non muove una critica politica ma dà vita a una vera e propria istigazione all'odio: Conte soffia sul fuoco del disagio sociale per trasformarlo in rabbia verso l'esecutivo”.

Dalla Festa della Lega Romagna, a Cervia, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha voluto precisare che "Chi non può lavorare continuerà a essere aiutato. Chi ha trent'anni, non ha disabili a casa, non ha problemi, non ha minori a carico può lavorare e rifiuta di andare a lavorare è giusto che non venga più mantenuto a spese dei cittadini italiani".

 

Ad avvelenare il clima tra maggioranza e opposizione ci pensa anche la questione della commissione d'inchiesta proposta da Fratelli d'Italia per appurare l'operato dell'ex presidente dell'Inps Pasquale Tridico sui controlli preventivi RdC che, in onda su La7 sottolinea: "Sul reddito di cittadinanza abbiamo fermato 3 milioni di domande che non sono state pagate per circa 11 miliardi di euro, grazie a controlli preventivi e successivi con la Guardia di Finanza e i Carabinieri". "Io sono molto tranquillo - ha detto Tridico - Durante la mia gestione ho istituito per la prima volta una direzione anti-frode che ha fatto in modo che le frodi fossero scoperte e fermate".

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