La Bce dà il disco verde all’offerta di Intesa San Paolo su Ubi Banca

Il via libera dell’autorità monetaria europea premia le capacità di aggregazione di Carlo Messina di Intesa Sanpaolo, vedi alla voce banche venete

La Bce dà il disco verde all’offerta di Intesa San Paolo su Ubi Banca

Intesa Sanpaolo ha ricevuto oggi dalla Banca Centrale Europea l'autorizzazione preventiva all'acquisizione diretta di una partecipazione di controllo, pari almeno al 50% del capitale più un'azione, in Ubi Banca, e all'acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo in Iw Bank. Si tratta di un passaggio decisivo nell’operazione, cui ora dal punto di vista formale manca solo il parere dell’Antitrust e della Consob che stanno esaminando l’offerta pubblica di scambio, ma che non potranno non tener conto positivamente del via libera di Francoforte. 

 

Oltre alla necessità di dimensioni quantitative e soprattutto qualitative ritagliate sul mercato europeo del credito, nel verdetto degli uomini di Christine Lagarde ha pesato molto la valutazione sulle capacità di aggregazione già dimostrate da Carlo Messina e dalla sua squadra, basti pensare  al recente intervento in Veneto: in una delle regioni imprenditorialmente più dinamiche del Paese le due banche locali più importanti, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, a seguito della cattiva gestione dei propri vertici rischiavano di trascinare nel baratro anche l’economia del territorio. Il passaggio ad Intesa ha azzerato la mala gestione, a cominciare dalle cosiddette operazioni “baciate”, e ha restituito alle valutazioni di mercato il merito del credito, ridando fiducia agli imprenditori e ossigeno a tutte le imprese. Un nuovo rapporto di fiducia, che sta avendo un riscontro fondamentale anche nella difficilissima ripartenza della fase tre del Covid-19. 

 

Intanto gli azionisti di Ubi stanno facendo i propri conti, ed è presumibile che in molti seguiranno l’esempio di Giuseppe Lucchini, l’imprenditore bresciano che ha già comunicato di voler aderire all’Ops di Intesa. Oltretutto, Bergamo e Brescia, le città dove Ubi è maggiormente presente, sono anche tra i centri più colpiti dal virus e dove gli imprenditori che della banca sinora guidata da Massiah non sono azionisti (e che, ovviamente, sono la maggioranza meno qualche decina) aspettano con grande interesse che la vicenda si concluda per poter dialogare con la squadra di Intesa, che ha già annunciato che insedierà subito due nuove direzioni generali per essere immediatamente disponibile alle esigenze delle imprese locali.

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