Quando Matteo Renzi fece le riforme sul lavoro: Jobs Act e 80 euro

Riforma Renzi sul lavoro, 80 euro, pensioni, Pubblica Amministrazione e la parte elettorale: quello che c'è da sapere sulle riforme del governo Matteo Renzi

Redazione
di Redazione
25 aprile 2018 10:08
Quando Matteo Renzi fece le riforme sul lavoro: Jobs Act e 80 euro

Matteo Renzi provò a fare diverse riforme sul lavoro.

Ancora oggi viviamo l'effetto di quelle manovre.

Jobs Act e 80 euro sono stati i suoi pilastri (ma non solo) per tornare a far crescere l'occupazine.

In parte c'è riuscito e in parte no.

Da una parte alcune cose sono migliorare, dall'altra l'elettorato non ha premiato il suo lavoro.

In questo articolo viediamo come si svolgevano le cose durante il Governo di Matteo Renzi, quando si provavano a cambiare le leggi sul lavoro.

 

La riforma Renzi sul lavoro, sugli 80 euro, le pensioni, la P.A., sulla legge elettorale e su tutte le innovazioni che l'attuale governo sta portando avanti, sono al centro della scena politica italiana ed europea. Del resto Matteo Renzi ha sempre fatto parlare di sé: dagli esordi della scena politica, dal mandato come presidente della Provincia di Firenze (2004 – 2009), agli anni passati al servizio della città di Firenze come primo cittadino (2009 - 2014) fino al mandato come Presidente del Consiglio dei Ministri (22 febbraio 2014). Una carriera politica molto intensa e ben nota agli elettori italiani. Oggi, l'ex Sindaco di Firenze, sta portando avanti l'attuale governo italiano in una difficile situazione economica e sociale, una situazione che ha sicuramente messo al centro dell'attenzione il Presidente del Consiglio all'interno dell'Ue dopo le Elezioni Europee 2014.

 

La riforma Renzi

La riforma Renzi all'interno del paese parte in diversi campi d'azione: dal lavoro agli 80 euro in più nelle buste paga, dalle pensioni alla tanto discussa Pubblica Amministrazione italiana fino alla legge elettorale. Dal 22 febbraio 2014, giorno in cui Matteo Renzi è diventato Presidente del Consiglio, il suo impegno sembra non essere venuto a mancare nei confronti degli elettori italiani. Infatti, fin sa subito, l'ex Sindaco di Firenze ha cercato di attuare diverse riforme che, tra contestazioni e non, hanno il fine di dare una svolta alla difficile situazione economico, sociale e politica del paese.

 

La riforma Renzi sul lavoro

La riforma Renzi sul lavoro è contenuta nel Decreto Legge numero 34 del 20 marzo 2014 che successivamente è stato trasformato in legge. Un argomento, quello del lavoro, su cui Matteo Renzi non poteva certo non esprimersi date le difficoltà degli italiani. Così la riforma dell'attuale governo è arrivata alla sua attuazione sul territorio italiano.

La principali novità sono quelle legate ai contratti a tempo determinato, apprendistato e contributo Aspl.

Per quanto riguarda il contratto a tempo determinato le principali novità sono le seguenti:

  • nessuna casuale prevista per 36 mesi (nella precedente legge era indispensabile per i contratti a termine che superavano i 12 mesi);

  • durata massima di 3 anni (superati i 36 mesi il datore di lavoro dovrà assumere a tempo indeterminato il lavoratore senza essere soggetto ad una sanzione amministrativa);

  • massimo un 20% nell'organico aziendale (sanzione di natura economica per le società che sforano il tetto del 20%);

  • massimo di 5 proroghe del contratto a tempo determinato sulle stesse mansioni.

La legge sul lavoro, firmata dal ministro Giuliano Poletti, ha la finalità di rilanciare l'economia del paese permettendo alle imprese di assumere riducendo, così, il tasso di disoccupazione.

 

La riforma Renzi sugli 80 euro

La riforma Renzi sugli 80 euro ha fatto molto parlare di sé, soprattutto durante la passata compagna elettorale per le elezioni europee 2014 che hanno visto trionfare il Pd sul suo avversario principale: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Gli 80 euro di Renzi sono finiti nelle buste paga di molti italiani, una strategia economia dell'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha la finalità di rilanciare l'economia territoriale ripartendo proprio dai consumatori che, con le medesima somma in più, non solo si ritrovano ad essere appoggiati nelle difficoltà che si creano per arrivare alla fine del mese, come molte famiglie dichiarano, ma che allo stesso tempo daranno ossigeno alle imprese con un maggior giro di denaro.

Gli avversari politici hanno accusato Matteo Renzi di aver attuato questa manovra non tanto per fini economici ma più per scopi elettorali dichiarando che i problemi delle famiglie italiane vanno oltre ad 80,00 euro sulla busta paga. Accuse fondate o meno, per il momento gli elettori sembrano premiare la strategia dell'ex Sindaco di Firenze.

 

Riforma di Matteo Renzi sulle pensioni

La riforma di Matteo Renzi sulle pensioni continua ad essere sotto il mirino dell'opinione pubblica in un caldo mese di luglio che comincia con le proteste sotto il Parlamento e il Ministero dell'Economia da parte degli esodati che, dalla discussa Riforma Fornero, non hanno smesso di manifestare il loro disagio.

Il primo luglio la Camera dei Deputati ha dato il via libera al ddl del Governo Renzi che contiene la sesta salvaguardia degli esodati che modifica la precedente riforma pensioni di Elsa Fornero.

Durante la stessa giornata sono stati bocciati settanta emendamenti proposti dall'opposizione, dal Movimento 5 Stelle, Lega Nord a Sel.

Per il momento c'è la discussione in corso alla Camera che avrà il fine di tutelare ben 32.000 esodati fino al 2016.

Attualmente l'unico cambiamento in tema di pensioni è quello della sesta salvaguardia degli esodati. Per le altre riforme sul tema sembra che bisognerà aspettare la legge di stabilità

 

La riforma Renzi sulla Pubblica Amministrazione

La riforma Renzi sulla Pubblica Amministrazione arriva in un momento storico per l'Italia in cui la PA dello stato risulta essere, secondo la maggior parte degli italiani, complessa e poco chiara in determinate circostanze. E proprio sulla base di questo che l'esecutivo di Matteo Renzi ha lavorato su una revisione difficile ma non impossibile, una manovra che vuole svecchiare e snellire la Pubblica Amministrazione dello Stato Italiano con:

mobilità;

prepensionamento;

rinnovo degli incarichi;

svecchiamento;

lotta alla corruzione.

La riforma della struttura dello Stato è entra in vigore, dopo la firma del precedente Capo dello Stato Giorgio Napolitano, con un decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica il 25 giugno 2014.

 

La riforma Renzi sulla legge elettorale

La riforma Renzi sulla legge elettorale dovrà basarsi su un accordo, a quanto sembra, tra le diverse forze politiche. Infatti Matteo Renzi sta cercando di portare avanti questa riforma comunicando anche con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e con Silvio Berlusconi.

Beppe Grillo ha proposto il Toninellum, una proposta che non sembra piacere al Presidente del Consiglio che lo ha definito un sistema dove chi vince non governa.

Per questa riforma i dialoghi sono ancora aperti: Matteo Renzi incontrerà gli eletti del Movimento 5 Stelle e Silvio Berlusconi.

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