L'emissione dei bond Sure

Bond SURE: le obbligazioni dell’Ue che i mercati aspettavano da tempo

Transazione storica per l’Ue nel mercato obbligazionario con l’emissione dei bond SURE. Richiesta record di 233 miliardi di euro su un’emissione di 17 mld.

Bond SURE: le obbligazioni dell’Ue che i mercati aspettavano da tempo

La raccolta di fondi per le misure Ue volte a mitigare l’impatto sull’occupazione della crisi economico-sanitaria (il SURE, che comprende l’utilizzo della cassa integrazione) si è rivelata un grande successo già dal primo giorno di avvio (il 20 ottobre). Ha attirato la più alta domanda di vendita di obbligazioni per oltre 233 miliardi di euro. Valore che ne fa parlare come la transazione finanziaria sovranazionale della storia.

L’emissione comprende due obbligazioni (social bond): una da 10 miliardi di euro con scadenza nell’ottobre 2030 e una da 7 miliardi con scadenza nel 2040.

 

Per il decennale il rendimento è stato fissato a -0,238% e per il titolo con scadenza 2040 a 0,131%; per entrambi qualche punto base in più dei Bund tedeschi di durata simile. Gli investitori hanno mostrato forte interesse per questo strumento dal rating particolarmente elevato: la domanda ha superato di 13 volte l’offerta disponibile e si è tradotta in condizioni di prezzo favorevoli per entrambe le obbligazioni, come hanno riferito gli esperti bancari. Il prezzo dell’obbligazione a 10 anni è stato fissato a 3 punti base al di sopra della media dei tassi swap all'acquisto e alla vendita (tasso mid-swap). Quello a 20 anni, invece, è stato fissato a 14 punti base al di sopra del tasso mid-swap. I premi definitivi per una nuova emissione sono stati stimati rispettivamente a 1 e 2 punti base per la tranche da 10 anni e per quella da 20 anni; entrambi i valori sono molto modesti per i volumi immessi sul mercato. Si tratta di condizioni a "prezzo interessante" per la più grande emissione di obbligazioni mai effettuata dalla Commissione europea e di un avvio positivo per il programma SURE. Le condizioni alle quali la Commissione prende a prestito vengono trasferite direttamente agli Stati membri beneficiari dei prestiti.

 

Le banche-capofila a cui si è appoggiata Bruxelles per questa transazione (e che hanno agito congiuntamente per lanciarla) sono state la Barclays, il gruppo francese BNP Paribas, la Deutsche Bank, la Nomura (holding giapponese) e l’UniCredit.

I fondi raccolti saranno trasferiti agli Stati membri beneficiari sotto forma di prestiti che contribuiranno, ad esempio, alla copertura dei costi direttamente connessi al finanziamento dei regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e delle misure analoghe adottate in risposta alla pandemia. In tale contesto, la Commissione ha annunciato, all'inizio del mese, che avrebbe emesso obbligazioni sociali per l'intero importo delle obbligazioni SURE, che può arrivare fino a 100 miliardi di euro. L’Esecutivo Ue ha poi adottato un quadro per le obbligazioni sociali valutato da un organismo indipendente.

 

Per Alain Papiasse, Presidente delle banche commerciali e istituzionali del gruppo BNP Paribas, ha spiegato via Twitter che la domanda crescente di questi social bond, da parte degli investitori, rafforzerà notevolmente il ruolo dei mercati dei capitali sostenibili (cosiddetta “sustainable finance”, un dossier caro all’Ue) apportando un sostegno importante e immediato alla grande sfida della ripresa economica, partendo dal mercato del lavoro.

 

 

Le operazioni di vendita di martedì sono solo la prima fase dell’ambizioso piano Ue che mira ad aumentare il debito comune di 15 volte nel giro di quasi un decennio. Abbiamo assistito come i leader Ue siano impegnati in una strada ancora ‘in salita’ per poter finanziare i grandi programmi di risposta alla pandemia di coronavirus. E avvicinarsi alla mutualizzazione del debito è un passo necessario per proseguire.

La Commissione europea ha compiuto un primo passo verso un ruolo da protagonista nei mercati mondiali dei capitali di debito”, ha affermato Johannes Hahn, Commissario Ue al Bilancio, responsabile dell’esecuzione dell’operazione a nome dell’Ue.

 

SURE – state of play

Per il momento, 17 Stati membri (per un totale di 87,7 miliardi di euro) utilizzeranno lo strumento SURE per mantenere i posti di lavoro e l’occupazione. Il sostegno finanziario sarà erogato sotto forma di prestiti concessi dall’Ue agli Stati membri a condizioni favorevoli. Oltre ai prestiti per coprire i costi diretti, SURE potrebbe anche finanziare alcune misure sanitarie, applicabili in particolare sul posto di lavoro, volte a garantire una ripresa sicura delle normali attività economiche.

 

Sul mercato finanziario, l’Unione europea ha ricevuto un rating AAA / AAA / Aaa / AA / AAA da DBRS, Fitch, Moody’s, S&P e SCOPE. Il social bond sta andando a ruba sul mercato, dato che è caratterizzato da un andamento raro, quello di un'obbligazione AAA che rende più della curva swap. Secondo alcuni analisti del mercato finanziario, la richiesta a cui stiamo assistendo porta segnali particolarmente positivi e rassicuranti, se si considera che, con il maxi-fondo per la ripresa (Recovery Fund o NextGenerationEU), sarà immesso debito comune per circa 800 miliardi di euro aggiuntivi. L’Ue contrae prestiti in euro esclusivamente per concedere a sua volta prestiti in euro a mutuatari sovrani.

 

Attualmente, Bruxelles gestisce quattro programmi di prestiti: il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MES), il Meccanismo di sostegno della bilancia dei pagamenti (BdP), l’Assistenza macro-finanziaria (AMF) e lo Strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), adottato dal Consiglio il 19 maggio 2020.

 

Per il SURE, il contributo di ciascuno Stato membro all’importo complessivo della garanzia corrisponde alla sua quota relativa sul reddito nazionale lordo totale (RNL) dell’Unione europea, sulla base del Bilancio Ue per il 2020.

A seguito di consultazioni con gli Stati membri che hanno richiesto il sostegno SURE, e dopo aver valutato le loro richieste, l’Esecutivo Von der Leyen ha proposto al Consiglio europeo di approvare la concessione degli importi stabiliti. All’Italia, è andata la quota più alta, pari a 27,4 miliardi di euro.

 

Per Paolo Gentiloni, Commissario Ue all’Economia, “i programmi di lavoro a orario ridotto hanno svolto un ruolo chiave nell’attenuare l’impatto sui posti di lavoro della pandemia covid-19. SURE è il contributo dell’Unione europea a queste reti di sicurezza essenziali. Contribuirà (…) a salvaguardare (…) le competenze di cui avremo bisogno con la ripresa delle nostre economie. L’elevata domanda da parte dei nostri Stati membri ne conferma l'importanza vitale”.

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA