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Recovery Plan 2021: meno soldi ai bonus e più a sanità e imprese

Vediamo come verranno ripartiti i 196 miliardi di euro di aiuti in arrivo dal Next Generation Eu per superare le difficoltà create dalla pandemia da Covid

Recovery Plan 2021: meno soldi ai bonus e più a sanità e imprese

Prende forma il Recovery Plan, con aggiustamenti dell’ultimo momento che spostano la quota destinata agli investimenti al 70% del totale, lasciando il restante 30% ai bonus o incentivi.

 

Vediamo come verranno ripartiti i 196 miliardi di euro di aiuti in arrivo dal Next Generation Eu per superare le difficoltà create dalla pandemia da Coronavirus e per rilanciare l’economia italiana nel mondo.        

 

Recovery Plan: più investimenti e meno bonus

Transizione ecologica, digitale e sanità, questi i pilastri centrali del Recovery Plan che sta via via prendendo forma in vista della scadenza di fine aprile, termine ultimo per la sua presentazione a Bruxelles. Prima però il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano dovrà passare tra le maglie del Parlamento, dopo aver fatto tremare il governo Conte per via delle intemperanze del leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

 

L’esecutivo ha deciso di accogliere una buona parte delle richieste di Italia Viva e Partito democratico per compattare la maggioranza e passare poi al confronto con l’opposizione e con le parti sociali.

 

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e quello degli Affari europei, Enzo Amendola, hanno ridisegnato la bozza sulla base delle ultime indicazioni ricevute, destinando più risorse del Next Generation Eu agli investimenti (70% circa) e meno ai bonus (30% circa).

 

Recovery Plan: 134 miliardi agli investimenti, 18 per la sanità

Ben 134 miliardi di euro verranno destinati a progetti d’investimento (81 miliardi di grants ossia contributi a fondo perduto e 53 miliardi di loans o finanziamenti) mentre 62 miliardi di euro andranno al finanziamento degli incentivi, con una quota del 40% riservata al Mezzogiorno. Oltre 22 miliardi di euro riguarderanno il superbonus 110% per le ristrutturazioni edilizie.

 

La nuova versione del Pnrr punterà con ancora maggior decisione sugli investimenti, soprattutto quelli ad alto impatto sulla crescita, sulla trasformazione dei settori e sulle filiere innovative. 

 

Raddoppiano i fondi per la sanità passando da 9 a 18 miliardi mentre resta aperta la partita Mes. Maggior risorse saranno destinate ai giovani, al terzo settore, agli asili nido, alle persone con disabilità.

 

Resta da chiarire ancora il nodo sulla cabina di regia.

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