Nuovo capitolo

Il caso Fedez arriva in Commissione vigilanza Rai. Cosa accade adesso

Il rapper potrebbe essere ascoltato dopo il discorso tenuto sul palco del concertone del 1° maggio a Roma, quando ha parlato del ddl Zan. Pronta una querela

Il caso Fedez arriva in Commissione vigilanza Rai. Cosa accade adesso

Il caso Fedez non è finito. Il prossimo capitolo potrebbe vederlo come “testimone”, ascoltato direttamente dai componenti della Commissione di vigilanza della Rai.

L’organismo, secondo quanto pubblicato dall’Adnkronos, si riunirà in plenaria martedì prossimo, 25 maggio, per valutare questa possibilità.

All’ordine del giorno ci sarebbe l’accusa, lanciata dal rapper, di aver subito una forma di censura da parte da parte della stessa tv di Stato.

Al centro della vicenda ci sono le dichiarazioni a proposito del Ddl Zan.

 

Fedez come “testimone”?

La Bicamerale, che si riunirà la prossima settimana, dovrà decidere se l'audizione di un soggetto terzo, citato in Commissione, rientri nelle funzioni e lo farà dopo aver valutato quanto previsto dal regolamento dell'organismo parlamentare. A chiedere di poter essere ascoltato è stato lo stesso Fedez che, tra le motivazioni, avrebbe detto di essere “stato nominato costantemente sia dagli onorevoli intervenuti che dal direttore Francesco Di Mare” nel corso delle ultime settimane. Una richiesta che non si sa se verrà accettata proprio perché - da protocollo – l’ente di Vigilanza non ascolta soggetti esterni alla Rai.

Nel frattempo, però, il presidente della Commissione, Alberto Barachini, ha già annunciato il proprio parere, a titolo personale: “Posso dire che sottoporrò alla commissione la richiesta di Fedez di essere audito, essendo un caso senza precedenti. Chiedo a lui se ci sono elementi ulteriori o nuovi ancora sconosciuti che possano aiutarci a comprendere le ragioni della sua richiesta”.

 

Possibile querela per il rapper

In realtà la possibilità di ascoltare quanto ha da dichiarare Fedez non è l’unica opzione. In queste ore i vertici di viale Mazzini stanno infatti valutando anche l’opportunità e la possibilità di querelare il cantante. Secondo quanto riferisce Tv Blog, la querela potrebbe essere depositata nei prossimi giorni. La stessa Commissione di Vigilanza avrebbe consigliato più volte a Franco Di Mare, direttore della terza rete che ha mandato in onda il Concerto in occasione della Festa dei lavoratori, di procedere su questa strada per la “manipolazione” operata dallo stesso Fedez alla registrazione telefonica, la prima pubblicata dal cantante.

 

La vicenda

Il caso Fedez fa riferimento a quanto dichiarato dal palco del Concertone del 1° maggio scorso a Roma dallo stesso artista, dunque al presunto tentativo di censura da parte della Rai denunciato dal rapper. “Nessuna censura, solo manipolazione dei fatti che ha ottenuto l’effetto desiderato: quello di gettare discredito sul servizio pubblico”: così ha risposto alle accuse Di Mare, durante l’audizione in Vigilanza Rai, dopo esser stato chiamato a rispondere sull’episodio. “Sono direttore di una delle reti più abituata non solo alle polemiche politiche, ma ad affrontare la realtà senza nessun timore, pagando in prima persona il coraggio delle proprie azioni e del proprio lavoro. Questa manipolazione ha ottenuto, nostro malgrado, l’effetto desiderato con una serie di adesioni un po’ frettolose” ha proseguito il direttore della terza rete di Stato.

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