La schedatura

‘Carta del perdono’ ad Herat: popolo schedato e disarmato dai Talebani

Il primo provvedimento nella seconda città del Paese da parte degli estremisti è stata la Forgiveness Card per chi accetta di schedarsi e disarmarsi

‘Carta del perdono’ ad Herat: popolo schedato e disarmato dai Talebani

Ad Herat, seconda città dell’Afghanistan e punto strategico vicino al confine con l’Iran, le dinamiche dell’occupazione talebana si sono svolte allo stesso modo di quelle di Kabul: pochi spargimenti di sangue, nessuna resistenza e apparato militare e istituzionale che si sono semplicemente sostituiti a quello ufficiale. Qui, come in altre province e città del Paese, l’avanzata degli estremisti non è stata neanche apparentemente bloccata, l’Afghan National Army e la polizia locale hanno deposto le armi e si sono arresi.

 

Ora però è la popolazione afgana a dover fare i conti con il regime e soprattutto con i provvedimenti e le leggi che saranno assunti dai talebani nel nuovo Emirato Islamico dell’Afghanistan. Malgrado le rassicurazioni fatte dagli estremisti al momento del loro ingresso a Herat: ‘Perdoniamo tutti, militari, staff del governo, membri delle ong, non intendiamo vendicarci’, il fatto che il primo provvedimento imposto dai talebani nella seconda città del Paese sia stata la Forgiveness Card, cioé il Documento del Perdono non fa ben sperare, anzi.

 

La "carta del Perdono"

Ad Herat tutti i cittadini che decideranno di recarsi presso le sedi istituzionali, ora in mano ai talebani, per riempire i moduli e fornire tutti i propri dati anagrafici e altre informazioni: nome e cognome, stato di famiglia, professione, origini ecc.. potranno ricevere in cambio la Forgiveness Card, ovvero una Carta del Perdono. Ma oltre alla raccolta dei dati, i Talebani chiedono anche di consegnare le armi al momento del colloquio con le autorità per ottenere il documento.

 

Questa raccolta di informazioni personali che agli occhi dell'Occidente somiglia più a un’opera di schedatura e un disarmo della popolazione, ha come obiettivo quello di raccogliere informazioni e dati, e di scovare attivisti della rete e frequentatori dei social network: blogger, giornalisti per non parlare poi della delicata questione femminile afghana sulla quale le dichiarazioni talebane sono ancora molto ambigue ad Herat come a Kabul.

 

Intanto si moltiplicano le proposte in aiuto ai collaboratori afgani, Macron e Merkel d'accordo per un'iniziativa europea comune.

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