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Tecnologia e medicina

Risonanza magnetica Whole Body, nuovo strumento per prevenire i tumori

Indicata soprattutto per la diagnosi precoce dei tumori asintomatici e per lo stato di avanzamento delle terapie. Il costo oggi è però molto elevato

Risonanza magnetica Whole Body, nuovo strumento per prevenire i tumori

Negli ultimi anni la Radiologia  ha messo a disposizione una vasta gamma di metodiche  di "imaging" tra cui la Risonanza Magnetica (RM) Whole che, mediante lo studio contemporaneo dell'intero corpo umano (cranio, collo, torace, addome, scheletro, arti superiori ed inferiori), contribuisce ad una diagnosi precoce avanzata, potendo individuare alterazioni e lesioni sospette (tumori)  anche di piccole dimensioni in una sola fase applicativa. Lo scopo  è  la diagnosi precoce dei tumori asintomatici, in modo da poterli attaccare all'inizio, quando sono piccoli e localizzati, con i  migliori sistemi di cura disponibili al momento. Una metodica che richiede poco tempo di esecuzione, utilizza campi magnetici senza radiazioni ionizzanti e senza iniezioni di mezzo di contrasto.

 

L'esame non necessita di alcuna preparazione specifica (digiuno, toilette intestinale, utilizzo preventivo di farmaci), in pratica non provoca  alcun fastidio al paziente  interessato. Fare questo esame è come praticare una normalissima indagine di RM con le relative controindicazioni già previste normalmente. Durante lo svolgimento il tecnico radiologo è in costante contatto audio e visivo con il paziente per tutto l'esame che dura circa 45 minuti. La RM Whole Body utilizza  un meccanismo fisico semplice: la diffusione delle molecole di acqua. L'indagine rileva il movimento di queste molecole, le quali quando si trovano  quasi  prigioniere nei tessuti affollati di cellule (zone infiammatorie o cancerose), risultano nettamente più “luminose” rispetto alle strutture circostanti.

Pertanto, nelle neoformazioni  maligne dove  le cellule sono densamente- ammassate” tra loro e le molecole di acqua sono fortemente bloccate e fanno fatica a muoversi, si genera  una maggiore “ brillantezza” rispetto ai tessuti sani circostanti.

 

La RM si basa su una tecnologia elaborata che eccita e rileva il cambiamento nella direzione dell'asse di rotazione dei  protoni presenti nell'acqua che compone i tessuti viventi. È noto che il corpo umano è composto in media per il 60% di acqua (la sua percentuale varia con l'età. Dal 75/80% del neonato al 40/50% nell'anziano) che contiene dei protoni. Questi protoni ruotano, generando un loro campo magnetico. Quando la risonanza magnetica introduce un nuovo campo magnetico, tramite i grandi magneti (calamite) che la compongono, i protoni si allineano ad esso, abbandonando quello da loro prodotto in condizioni normali. A questo punto, i Tecnici-Radiologi avviano una radiofrequenza che costringe i protoni, ormai allineati con il campo magnetico nuovo, a ribellarsi ad esso, spostandosi, di solito di 90 o 180 gradi. Quando la radiofrequenza viene interrotta dagli operatori, i protoni ritornano alla posizione precedente, ovvero si allineano di nuovo con il campo magnetico generato dal macchinario, ma nel farlo rilasciano energia. Il tempo impiegato dai protoni per riallinearsi, così come la quantità di energia rilasciata dagli stessi, cambia a seconda dell'ambiente e della natura chimica delle molecole. 

 

Nello specifico: un campo magnetico prodotto da una grossa elettrocalamita interviene sui nuclei degli atomi di idrogeno, che allineano il proprio momento magnetico parallelamente alla linea di forza del magnete. Gli impulsi delle onde a radiofrequenza modificano l'orientamento dei nuclei che, al cessare degli impulsi tornano a orientarsi secondo l'asse del campo magnetico. In questo fare  risuonano, cioè emettono un debolissimo segnale denominato "di risonanza". Intercettato da ricevitori radio, convertito in impulsi digitali ed elaborato al computer permette di ottenere un'immagine la cui scala dei grigi corrisponde alle diverse intensità del segnale di risonanza. La forza del campo magnetico si misura in "tesla” ed è indicativa della risoluzione delle immagini, che cresce proporzionalmente all' aumentare dell'intensità del campo. Solitamente il campo magnetico usato è di 0,5, 1,5 o 3 tesla.  

 

I medici-Radiologi, osservando le immagini acquisite, sono in grado di analizzarle e di distinguere tra vari tipi di tessuti in base a queste proprietà magnetiche, per capire se ci sia o meno un'alterazione da prendere in considerazione. I settori di applicazione in Oncologia sono diversi: dalla possibile diagnosi primordiale, alla stadiazione, alla stima della risposta sulla terapia effettuata, ed al follow-up  ( monitoraggio). Ad esempio, la Risonanza Magnetica Whole Bodyè praticata nei linfomi, nei mielomi, nella stadiazione dei carcinomi dell'ovaio e del polmone, nella ricerca delle lesioni  metastatiche “nascoste” della ghiandola prostatica etc. Al sistema computerizzato, le eventuali alterazioni strutturali dei tessuti vengono ritrovate su ricostruzioni tridimensionali e panoramiche di tutto il  corpo, e la singola zona sospetta è poi esaminata minuziosamente su immagini assiali (piano trasversale - perpendicolare all'asse lungo del corpo). Subito dopo, quest'indagine riesce  a dare un grande aiuto al medico curante nella individuazione dell'appropriato percorso diagnostico, prescrivendo la tipologia di esami che necessitano ancora per catalogare  con precisione  la lesione rilevata.

 

La singolare complessità dello studio “Whole Body” è subordinata ad una dotazione tecnologica all'avanguardia e necessita, pertanto, di apparecchiature performanti ad elevato campo magnetico, hardware estremamente potenti che consentono acquisizioni veloci, e software dedicati capaci di rielaborare una notevole quantità di dati in tempi rapidi.

Anche per la RM Whole Body, c’è il rischio di falsi positivi: dai dati presenti nella letteratura scientifica disponibile, tali evenienze hanno una percentuale sulla falsariga della PET/Tac (circa  il 10%). È importante sottolineare che: tale esame non sostituisce gli screening tradizionali e stabilizzati - mammografia, Pap test, controlli del colon - (tra cui anche la TaC colonscopia virtuale) – ma si associa ad essi, perchè ha la possibilità  di esplorare  in un solo momento tutti gli altri distretti corporei non sottoposti a screening, come ad es.  fegato, ossa, pancreas, reni, milza  etc.

 

Questa grande visione delle indagini permette di by-passare studi parziali e diventa importante specie nella stadiazione di malattia tumorale, in modo da definire la sua diffusione a distanza (metastasi) e pertanto un possibile  terapia  più utile e poco aggressiva. È un esame consigliato in casi di familiarità o fattori di rischio tali per cui sia necessario controllare tutto l'organismo e soprattutto gli organi non soggetti agli screening abituali, spesso valutati tardivamente, quando compaiono i primi sintomi.  

 

Di recente, le linee guida per il suo corretto impiego, denominate “ONCO-RADS” (Oncologically Relevant Findings Reporting and Data System), sono state pubblicate sulla rivista internazionale Radiology, punto di riferimento della disciplina. Attualmente, il costo di un esame RM Whole Body è piuttosto alto; l'utente, infatti, dovrà pagare circa 1.000/2.000 euro del resto, i costi dell'apparecchiatura e quelli di gestione sono piuttosto elevati e dovranno passare alcuni anni per giungere a prezzi più accessibili.

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