Vaccini anti-Covid

Nuovo piano vaccinale: per chi e quante saranno le dosi mensili

Previste 14 milioni somministrazioni entro fine aprile. Ecco le categorie a cui saranno somministrati i prossimi vaccini: dai docenti alle forze di polizia

Nuovo piano vaccinale: per chi e quante saranno le dosi mensili

Dopo il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, tocca agli over 80, ma il piano vaccinale nazionale è stato rimodulato a fronte dei ritardi e dei tagli nelle consegne del siero sia da parte di Pfizer che delle altre aziende farmaceutiche, come Moderna e AstraZeneca. A incidere anche il fatto in Italia che si è scelto di destinare quest’ultimo vaccino agli under 55, nei quali il siero sarebbe più efficace.

Ecco il nuovo cronoprogramma, messo a punto dopo l’incontro del 3 febbraio tra Governo e Regioni.

 

Il nuovo piano vaccinale: a chi

Nel vertice delle scorse ore tra Governo e Regioni sono state definite le linee guida per la somministrazione dei vaccini anti-Covid nella fase 2 e 3, ossia dopo la prima fase, nella quale si è data priorità al personale sanitario e agli ospiti delle Rsa. Secondo quanto emerso, i vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati agli over 80 e ai più fragili, quello di AstraZeneca, invece, ai cittadini under 55 anni, al personale scolastico docente e non docente, alle forze armate e di polizia, al personale carcerario e ai detenuti.

 

Da quando e quante dosi per il nuovo piano vaccinale

La nuova distribuzione dei vaccini inizierà da lunedì prossimo, 8 febbraio, con l’arrivo previsto delle prime consegne di dosi di AstraZeneca-Oxford. L’obiettivo è di arrivare a somministrare 2 milioni di dosi a febbraio, 4 milioni a marzo e 8 milioni ad aprile, per un totale di 14 milioni nei prossimi 3 mesi.

Nella riunione è stato concordato di proseguire con la somministrazione agli over 80 dei vaccini Pfizer e Moderna sulla base del numero reale dei destinatari nelle Regioni, mentre per le altre categorie si dovrebbe procedere all’invio di dosi in proporzione alla popolazione complessiva dei singoli territori. In pratica, alle Regioni più popolose arriveranno più fiale. Si tratta di una fase che dovrebbe scattare dal 15 febbraio, quando Pfizer dovrebbe essere in grado di consegnare i quantitativi concordati nei quasi 300 punti di somministrazione.

 

Apertura ai monoclonali e ricerche sulle varianti

Intanto nelle scorse ore è arrivato il via libera della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa alle terapie con anticorpi monoclonali in casi specifici e su pazienti con particolari quadri clinici. Lo stesso ministro della Salute, Speranza, ha confermato: “I vaccini sono essenziali, ma ci sono anche altre opzioni in valutazione stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali”. Nel Regno Unito, invece, si sperimenta la possibilità di adattare anche il vaccino AstraZeneca per renderlo efficace con le varianti del virus.

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