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Biden, il G7 e la missione di Draghi e la parata del 9 maggio

In poche ore tanti eventi decisivi: il summit dei Paesi più occidentali, la parata militare a Mosca, il viaggio di Draghi negli Usa, ma anche la festa Ue

Biden, il G7 e la missione di Draghi e la parata del 9 maggio

Una serie di appuntamenti così importanti in così poche ore non accadeva da qualche tempo. Da un lato i leader dei G7 che si riuniscono, nuovamente, per fare il punto sulla situazione in Ucraina. Lo fanno in videoconferenza, su iniziativa del presidente statunitense, Joe Biden, ma anche con la partecipazione del capo di Stato ucraino, Volodymyr Zelensky.

Dall’altro Mosca che si prepara a celebrare la Giornata della Vittoria, quella del successo dell’Unione sovietica sulla Germania nazista, nel 1945. Una ricorrenza particolarmente sentita dal Cremlino, che non potrà però approfittare della celebrazione per “festeggiare” anche la vittoria in Ucraina, come probabilmente si sarebbe aspettato qualche settimana fa.

Ma non bisogna dimenticare neppure il viaggio del presidente del Consiglio, Mario Draghi, negli Stati Uniti, dove incontrerà proprio il capo della Casa Bianca. Una visita, attesa il 10 maggio, che è stata al centro di tensioni nel Governo, dopo la richiesta del Movimento 5 Stelle di riferire in Parlamento prima della partenza, soprattutto per quanto riguarda eventuali nuove decisioni a sostegno dell’Ucraina (la contrarietà all’invio di armi a Kiev, infatti, tiene ancora banco).

 

Il G7 con Zelensky

A partecipare alla videoconferenza ci sono il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che è anche presidente di turno dello stesso G7; il presidente francese, Emanuel Macron, il premier inglese, Boris Jhonson, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i primi ministri di Canada e Giappone, rispettivamente Justin Trudeau e Fumio Kishida.

Ma è presente anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Layen, insieme al Segretario della Nato, Jens Stoltenberg.

Per la prima volta, inoltre, è stato invitato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo che il presidente Usa Biden aveva definito la sua presenza (seppure virtuale) “importante”.

 

Di cosa si discute

Il tema principale del confronto diretto fra i capi di Governo dei maggiori Paesi occidentali e il governo di Kiev è la situazione in Ucraina a seguito dell’invasione russa. Inevitabilmente al centro della discussione c’è il supporto militare a Kiev, ma senza dimenticare l’importanza del negoziato e delle possibili mediazioni, soprattutto alla luce dell’apertura di Zelensky ad una rinuncia formale alla Crimea in cambio del ritiro russo dall’Ucraina. Un’affermazione contro la quale ha preso posizione il segretario Nato Stoltenberg, che ha definito invece “inaccettabile” per l’Occidente il riconoscimento della regione russofona.

 

Le prove per la parata del 9 maggio

Ma il summit arriva anche alla vigilia del 9 maggio, quanto a Mosca, sulla Piazza Rossa, andrà in scena la celebrazione del Giorno della Vittoria dell’Unione sovietica sulla Germania nazista, nel 1945. Una parata di cui sono state effettuate le prove fino a queste ore, con il sorvolo degli aerei militari (che formeranno la “Z” in cielo), i tank in piazza e anche un missile a lunga gittata, come “monito” al mondo occidentale e agli Usa in particolare.

Per la prima volta, però, non ci saranno leader di Paesi stranieri ad assistere alla parata militare, neppure il presidente cinese, Xi Jinping. In molti interpretano l'assenza come un segnale al Cremlino. 

 

L’anniversario della “nascita” dell’Europa

Non da ultimo, domani l’Europa celebra anche la sua “nascita”, il 9 maggio del 1950, con la "Festa d'Europa". 

Una data non casuale, dal momento che lo stesso giorno della resa nazista, ma cinque anni dopo, il ministro degli Esteri francese Robert Schuman nella sala dell’orologio del Quai d’Orsay a Parigi pronunciò il discorso che riaprì le porte della collaborazione fra la Germania e altri Paesi occidentali dell’Europa, in nome della necessità di costruire un sistema economico (poi anche politico) comune, nella nuova Europa post bellica.

A celebrare questa festa domani sarà nell’aula dell’Europarlamento il presidente francese, Emanuel Macron, presidente di turno dell’Unione Europea.

All’indomani, infine, il premier Mario Draghi è atteso alla Casa Bianca, per la visita al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a cui lo lega una conoscenza che risale a molti anni fa.

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