Regole per spostarsi

Viaggi UE e Green Pass: requisiti e documenti Paese per Paese

Quante dosi servono per viaggiare in Europa, dove è sufficiente il certificato verde e dove invece i singoli Stati hanno previsto altre restrizioni

Viaggi UE e Green Pass: requisiti e documenti Paese per Paese

Il Green Pass è ormai attivo in tutta Europa, anche se restano alcune differenze nelle regole dei singoli Paesi.

 

Dalla Commissione europea è arrivato il monito a uniformare il sistema per agevolare gli spostamenti nel Vecchio Continente, ma cosa occorre sapere prima di mettersi in viaggio?

 

Ecco le norme dei singoli Stati dell’UE.

 

Francia, Germania, Bulgaria e Belgio: due dosi di vaccino

Una delle principali differenze tra le regole italiane del certificato verde vaccinale e il Green Pass riguarda il numero di dosi necessarie per ottenere il documento. In Italia viene rilasciato dopo due settimane dalla prima somministrazione, mentre il Green Pass prevede il completamento del ciclo vaccinale.

 

In Francia si rispetta l’iter europeo: 2 settimane dopo la seconda dose (4 dopo la somministrazione unica con Johnson&Johnson). In alternativa, sono accettati, però, tutti i tamponi, compresi gli antigenici, effettuati entro le 72 ore precedenti l’ingresso.


Danimarca ed Estonia: validità diversa

La stessa regola vale per la Danimarca, che però considera valide le vaccinazioni per 8 mesi, e l’Estonia, che considera valido il Green Pass fino a un anno.

 

In Finlandia il Green Pass è accettato, con completamento dell’intero ciclo vaccinale, dall’11 luglio (prima possono entrare solo coloro che hanno motivazioni di studio, lavoro o famiglia).

 

Spagna: più vaccini

Le regole di ingresso per la Spagna sono identiche, con l’unica differenza che sono accettati anche altri due vaccini rispetto a quelli già autorizzati da Ema, l’agenzia europea del farmaco, ossia anche Sinovac e Sinopharm.

 

Per chi ha avuto il Covid, invece, serve il certificato che attesta la guarigione tra 11 e 180 giorni dal primo tampone positivo oppure deve essere presentato un tampone negativo, sia molecolare che antigenico, effettuato nelle 48 ore precedenti.


Grecia: possibili controlli a campione

Per entrare in territorio ellenico è sufficiente il Green Pass, ma potrebbero essere previsti controlli a campione per chiunque, obbligatori. Sono, però, accettati anche i vaccini Novavax, Sinovac Biotech, Sputnik, Cansino Biologics e Sinopharm. L’alternativa è rappresentata dal tampone negativo (72 ore orima per il molecolare, 48 per l’antigenico).

 

È anche necessario compilare un modulo, prima di arrivare in Grecia, nel quale si indicano il luogo di provenienza, quello di destinazione e la durata del soggiorno.

 

Croazia: vale anche Sputnik

Per la Croazia occorre aver completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni (stessa finestra in caso di vaccino monodose come J&J), ma c’è anche la possibilità di entrare dopo una sola dose se ricevuta tra 22 e 42 giorni prima con Pfizer, Moderna o Sputnik.

Per AstraZeneca sono richiesti almeno 22 giorni e massimo 84 precedenti.


Portogallo: stesse regole italiane

Più breve l’iter per trascorrere una vacanza in Portogallo, perché il Green Pass viene considerato valido già dopo due settimane dalla prima dose di vaccino, come in Italia. In alternativa sono previsti tamponi (72 ore prima per il Prc, 48 per l’antigenico) o la certificazione di avvenuta guarigione.

 

Austria: una dose, ma attenzione ai tempi

Le autorità di Vienna hanno deciso di consentire l’ingresso dei turisti anche dopo una sola somministrazione, ma questa deve essere avvenuta da almeno 21 giorni e non prima di 9 mesi. Resta sempre la possibilità di sottoporsi a tamponi con esito negativo o di esibire la certificazione di avvenuta guarigione entro i sei mesi precedenti.

 

Repubblica Ceca

Misura analoga anche per la Repubblica Ceca, dove è accettato l’ingresso anche dopo una sola dose di vaccino, purché ricevuta almeno 22 giorni prima. Oppure si può esibire un certificato di avvenuta guarigione nei 6 mesi precedenti o un tampone negativo, molecolare (effettuato nelle 72 ore precedenti) o antigenico (48 ore).

 

Cipro: vaccino subito “valido”

Altra regola differente per Cipro, dove è possibile arrivare fin dal giorno stesso della seconda dose di vaccino. In alternativa occorre essere guariti nei 6 mesi precedenti con una sola dose di vaccino.

 

Islanda: certificati, quarantene e test

Le regole per l’ingresso in Islanda sono piuttosto stringenti: occorre esibire un certificato vaccinale, con completamento del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. In alternativa, se sono trascorsi meno giorni, è possibile effettuare un tampone alla frontiera e una quarantena, in caso di risultato positivo. Se il certificato non è valido, i test diventano 2 e la quarantena è di almeno 5 giorni. Serve anche compilare un modulo di ingresso, dai 16 anni su. Sono accettati tutti i vaccini approvati dall’OMS.

 

Usa: niente ingressi

A differenza degli altri Paesi Ue, gli Stati Uniti per ora non accettano vacanzieri in ingresso, a dispetto delle proteste giunte nelle ambasciate dei principali Stati del Vecchio continente negli Usa.

 

Ingresso in Italia

E se si torna in Italia (o si entra) dall’estero? Occorre mostrare il Green Pass, come da regole europee, quindi con ciclo vaccinale completo da almeno 14 giorni o certificazione di guarigione, o tampone molecolare o antigenico, effettuato però entro le 48 ore precedenti. Diverso il caso in cui serva mostrare il certificato verde nazionale, valido già dopo 14 giorni dalla prima dose.

 

Regno Unito

Essendo fuori dall’Ue, ha adottato regole proprie, molto restrittive. Occorre un tampone negativo (entro le 72 ore precedenti), un periodo di isolamento di 10 e altri due tamponi, da effettuarsi al 2° e 8° giorno. In alternativa se ne può fare uno al 6°, comunque sul posto e a spese proprie, ma serve comunque compilare un modulo, il Travel Locator, per l’eventuale tracciamento.

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