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Nuovo Dpcm 3 novembre 2020: scuole, zone rosse e lockdown, spostamenti

Conte, con l’impennata dei contagi in Italia, ha firmato il nuovo Dpcm 3 novembre 2020 zone rosse, lockdown, chiusura scuole, divieto spostamenti Regioni

Nuovo Dpcm 3 novembre 2020: scuole, zone rosse e lockdown, spostamenti

Approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Dpcm 3 novembre che entra in vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre.

 

Le misure previste dal nuovo DPCM 3 novembre 2020 riguardano misure a livello nazionale e misure a livello regionale, le scuole con DAD per le superiori e terze medie, lockdown territoriali che scatteranno in automatico al raggiungimento di determinati target, divieti di mobilità infraregionale, chiusura dei centri commerciali nei weekend.

 

Per scongiurare il rischio di un lockdown nazionale che porterebbe ad ulteriore aggravamento della crisi economica e delle proteste sociali, il premier Conte ed il governo, si giocano dunque l’ultima carta, e su una serie di nuove misure restrittive.

 

Nuovo Dpcm 3 novembre 2020: scuole, zone rosse e lockdown, spostamenti

Cosa prevede il nuovo Dpcm 3 novembre 2020? Interventi su scuole, zone rosse e lockdown, spostamenti. Lo scorso 3 novembre, Conte ha firmato il Dpcm che entra in vigore dal 6 novembre. Con il nuovo dpcm sarà possibile:

  • chiedere alle Regioni con gli indici di contagio più elevati di indicare una serie di «zone rosse» locali e le attività che dovranno essere limitate. 

  • chiudere i confini tra le Regioni per provare a rallentare la corsa del virus; 

  • chiudere i centri commerciali durante il fine settimana

La decisione sulla nuova stretta è arrivata dopo una riunione a palazzo Chigi tra il Conte e i capidelegazione di maggioranza, il professor Brusaferro (presidente dell’Istituto superiore di Sanità), il professor Locatelli (presidente del Consiglio superiore di Sanità), il dottor Miozzo (coordinatore del Comitato tecnico scientifico) e il commissario Arcuri. 

 

Alla fine dell'incontro è stata diffusa una nota di Palazzo Chigi che dice: «c’è stato un ampio confronto nel corso del quale gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’ISS presentato ieri. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità».

 

Successivamente si è tenuta una seconda riunione tra Conte, i capidelegazione ed il ministro Speranza quest'ultimo ha chiesto al Cts di riunirsi d’urgenza e di fornire al governo indicazioni specifiche sui territori che al momento presentano maggiori criticità e necessitano di ulteriori misure restrittive rispetto al quadro normativo attuale. 


Stamane le ultime riunione e poi stasera, dopo il report sui contagi, dovrebbe essere varato il nuovo Dpcm.

 

Nuovo Dpcm 3 novembre 2020: scuole, zone rosse e lockdown, spostamenti

Il nuovo Dpcm 3 novembre 2020 prevede dunque misure nazionali e regionali: 

 

Per tutta l'Italia, il nuovo Dpcm 3 novembre 2020 interviene con le seguenti misure:

  • Chiusura nei festivi e prefestivi dei centri commerciali escluse farmacie, edicole, alimentari, tabacchi all’interno dei medesimi centri commerciali;

  • Chiusura dei corner per giochi e scommesse ovunque collocati

  • Chiusura musei e mostre;

  • Riduzione fino al 50% capienza tpl;

  • Limite agli spostamenti da e verso le Regioni con elevati coefficienti di rischio fatta eccezione per le consuete ragioni di necessità: lavoro, studio e salute. Torna quindi l'autocertificazione.

  • coprifuoco dalle 22 in tutta Italia: limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda fatta eccezione per le consuete ragioni di necessità;

  • Possibilità di passaggio integrale alla DAD per le scuole secondarie di secondo grado.

 

Per le Regioni:

Il Dpcm 3 novembre prevede per le Regioni ulteriori misure restrittive graduate sulla base del coefficiente di rischio:

  • chiusura di tutte le attività non essenziali, fatta eccezione dei parrucchieri ;

  • Blocco della mobilità interna ed esterna alla regione;

  • Didattica a distanza.

 

Verso il lockdown di 15 giorni ad esempio per il Piemonte, Calabria e Lombardia. Il nuovo sistema serve quindi ad uniformare ed ad automatizzare le procedure di chiusura. Previsti tre livelli, uno nazionale e due locali. Tre fasce alle quali si arriva sulla base di una specie di paniere del Covid, ovvero, parametri elaborati dal Comitato tecnico-scientifico:

  • la saturazione delle terapie,

  • disponibilità di letti,

  • tamponi effettuati e molto altro.

 

Il lockdown nelle zone a scenario 4:

Il governo quindi nel nuovo Dpcm punterà sui lockdown territoriali inserendo criteri stringenti che poi dovranno essere i governatori ad applicare, d'intesa con il ministero della Salute. 

 

A tale proposito Repubblica scriveva che il lockdown "è già previsto" in un documento "dalla copertina azzurra di 115 pagine" preparato dal ministero della Salute e approvato dagli enti locali:

Il testo - “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione” - è stato preparato in estate, rivisto il primo ottobre, approvato dalle Regioni il 16. Prevede i quattro scenari di rischio e va letto in controluce col monitoraggio delle Regioni e delle Province diffuso ieri. Dove lo scenario è il quarto, dove cioè l’Rt supera l’1,5 e la rete sanitaria è in sofferenza, bisogna intervenire con «restrizioni regionali e/o provinciali», tra cui «restrizioni generalizzate», «limitazioni della mobilità» e «chiusura delle strutture scolastiche/universitarie e attivazione della didattica a distanza».

 

In pratica si fa riferimento al cd. Scenario 4, a sua volta distinto in tre fasce:

  • la più bassa è quello occupata dalle regioni che hanno Rt tra 1,25 e 1,50 e che presentano un rischio molto alto non più gestibile con misure ordinarie (è lo «scenario 3» del maxi documento del 15 ottobre). Queste regioni sono in preallerta, perché subiscono le stesse misure già decise a livello nazionale ma, sulla base del monitoraggio settimanale, possono finire nel livello più alto di allerta.

     

  • Alto rischio con Rt superiore all’1,5(sono ben 13 le Regioni ad essere a questo livello) e presentano un rischio molto alto che rientra nello «scenario 4».

     

  • Altissimo rischio, ci sono già Lombardia e Piemonte, la Calabria si avvia, mentre la Puglia è ad un passo, grazie così come Bolzano già in lockwdown. Qui l'indice Rt è al 2 e va deciso il lockdown, con uscite consentite solo per motivi di lavoro e salute, con autocertificazione. Per le scuole si sta ancora trattando. L’orientamento è di tenere aperte solo scuole elementari e prima media. Dati peggiorativi anche per la Sicilia, Liguria e Campania. Ma la previsione al 26 novembre vede molte Regioni oltre la soglia del 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e/o del 40% negli ospedali: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia.

Per cui se si arriva alla terza ultima fascia, sarebbero inevitabili "Restrizioni generalizzate con estensione e durata da definirsi rispetto allo scenario epidemiologico", accanto alle "limitazioni della mobilità da/per le zone interessate", ma anche la "chiusura delle strutture scolastiche/universitarie", sempre per l'estensione e la durata richieste dall'andamento dell'epidemia, "ed attivazione della didattica a distanza sempre ove possibile".

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